Casey Stoner ha raccontato la sua verità, con un annuncio che ha lasciato letteralmente senza parole tutti i tifosi: in pochi lo sapevano
Il campione australiano è stato il primo a portare un titolo mondiale alla Ducati, nel 2007, nel periodo di massimo splendore di Valentino Rossi. In carriera è riuscito a bissare quel successo 4 anni dopo con la Honda, ma visto il suo immenso talento poteva ottenere senz’altro di più.
La Ducati così come abbiamo imparato a conoscerla in questi ultimi anni affonda le radici al 2007, al primo storico successo di Casey Stoner. Era un team completamente diverso, con altri ingegneri, con un approccio filosofico diverso e soprattutto con avversari di un altro spessore. La Yamaha e la Honda dell’epoca erano dei punti di riferimento e non vivevano una crisi profonda come in questo periodo.
Il numero 27 australiano riuscì nell’impresa di interrompere l’egemonia di Valentino Rossi (già battuto da Hayden nel 2006), approfittando anche del rendimento straordinario delle gomme Bridgestone, decisamente più prestazionali di quelle Michelin. Un connubio tecnico perfetto che permise alla Desmosedici di agguantare il primo storico campionato in MotoGP.
Anche l’anno seguente, il 2008, ci sarebbe stata l’opportunità di bissare il trionfo, ma il ritorno prepotente del Dottore ai suoi livelli spazzò via i sogni di gloria. Il sorpasso al Cavatappino di Laguna Seca rimane stampato nella mente degli appassionati e soprattutto ripristinò le antiche gerarchie in pista.
Casey Stoner, il Mondiale del 2009 sfumato per problemi di salute: “Avrei vinto io”
Eppure Casey Stoner avrebbe avuto un’altra chance per bissare il titolo del 2007, quando due anni più tardi si trovò di nuovo in testa alla classifica. Nel 2009, oltre a Valentino Rossi, la Yamaha aveva puntato anche su Jorge Lorenzo, in grande ascesa in MotoGP. Come raccontato in un’intervista al giornale francese GP Racing, però, Stoner è consapevole che il titolo sfumò per un altro motivo. Non è stata la forza degli avversari a fermarlo ma un suo disturbo personale.
“Se non avessi avuto alcuni problemi di salute nel 2009, avrei potuto vincere un secondo titolo con la Ducati”, spiega l’australiano. Poi entrando nello specifico aggiunge: “Dopo Barcellona non ero più in grado di guidare la moto e gli esami svolti in Australia rivelarono che ero a corto di sodio e con problemi ad assimilare il lattosio”.
Il #27 ha spiegato che questa condizione, unita alla pressione bassa, lo costrinse a prendersi una pausa, saltando tre Gran Premi (dalla Repubblica Ceca a Misano). Al rientro in Portogallo arrivò secondo ma il distacco in classifica rispetto ai due della Yamaha era ormai incolmabile.