L’addio del CEO dell’azienda mette in una situazione singolare Fiat, Peugeot e tutti gli altri brand del gruppo. E in questo panorama si affaccia l’ombra della concorrente per eccellenza.
L’addio del CEO storico di Stellantis Carlos Tavares, un uomo che nel bene e nel male ha segnato un’era per l’azienda olandese che comprende tanti grandi marchi – per noi italiani i più importanti al livello economico sono senz’altro Fiat, Alfa Romeo e Lancia – ha lasciato in una situazione precaria un’azienda che già quest’anno ha fatto i conti con qualche situazione preoccupante.
Prima le dispute con il Governo italiano in seguito alle accuse di voler de-localizzare la produzione di auto dal nostro paese verso l’estero per i prezzi più favorevoli della manodopera, poi le proteste di sindacati e lavoratori, i tagli, i risultati sul mercato che restano interessanti ma evidenziano lo spettro di una concorrenza sempre più dura da sostenere. Il 2024 di Stellantis non si può certo definire un anno eccezionale.
Ironia della sorte proprio al culmine del suo “potere” inteso come successo economico, l’impero costituito dalla holding più importante del mondo dell’auto europea potrebbe cedere parte del suo patrimonio ad una concorrente storica. Che cosa c’entra Renault con quanto sta accadendo al Gruppo Stellantis? Scopriamo cosa si dice nell’ambiente e quanto c’è di vero.
In queste ore si sono succedute molte voci su chi potrebbe succedere a Tavares come capitano del Gruppo Stellantis, prendendo le redini di un’azienda indubbiamente in difficoltà ma che ha un patrimonio ed un potenziale impressionante così come i suoi progetti per il futuro che comprendono anche i rilancio di realtà italiane di prim’ordine quali Alfa Romeo e Lancia.
Chi meglio del CEO di Renault Luca De Meo – si sono chiesti tanti giornalisti – potrebbe risollevare le sorti dell’azienda? Dopo tutto De Meo è subentrato in Renault quattro anni fa quando l’azienda francese non se la passava bene: facile notare come oggi le azioni del brand siano in netta salita ma nel 2020 quando è entrato l’italiano, c’erano ben 140 milioni di perdite.
Per il momento però il dirigente non sembra interessato a fare questo passo: “Non cerco nulla. Renault è un posto straordinario in questo momento. Abbiamo un team affiatato, persone che lavorano con fiducia e umiltà, rispettandosi reciprocamente. È l’ambiente in cui voglio essere. Ho ancora molto da fare qui“. In effetti con la recente crisi che ha colpito Nissan, brand partner della Losanga possiamo dire che De Meo ha già un affare difficile per le mani. Non sembra il caso di caricarsi di un altro.