Il costo dei carburanti per auto e moto è sempre più in aumento, ma ora c’è una nuova motivazione che rischia di mettere in crisi il settore.
Da tanti anni a questa parte nessuno può negare il fatto che il costo della vita sia in netto aumento, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei propri mezzi di trasporto. In passato infatti il valore delle automobili e delle motociclette era nettamente inferiore, ma purtroppo diverse cause hanno portato a una crescita esponenziale dei prezzi.
Un altro aspetto che si deve tenere in considerazione inoltre è quello legato al costo del carburante, con benzina e gasolio che diverso tempo non vedono fermare la propria crescita. Sono dovuti intervenire direttamente i Governi europei per poter trovare degli accordi e abbassare i costi.
Nell’estate del 2022 si era toccato il momento più drammatico, tanto è vero che non era per nulla raro trovare le stazioni di benzina che mostravano dei costi superiori ai 2 Euro per litro. Ora per fortuna la situazione è migliorata, anche se i tempi in cui si poteva effettuare il pieno con valori al di sotto dell’1,50 Euro per litro sono davvero molto lontani.
Il 2024 è iniziato con i soliti classici aumenti di gran parte dei caselli autostradali e ora sembra essere pronta una nuova mazzata per gli automobilisti e i motociclisti di tutta Italia. Ancora una volta è una tragedia mondiale che porterà a generare un sensibile aumento del prezzo di benzina e gasolio, con le casse degli italiani che saranno sempre più in difficoltà.
Crisi del Mar Rosso: pronti i rincari per benzina e gasolio
Non bastavano solo le già drammatiche guerre che coinvolgono Russia e Ucraina, oltre a quella tra Israele e Palestina, ma ora anche lo Yemen è sotto attacco. La nazione mediorientale si è trovata a far fronte a una serie di problematiche dovute ai continui attacchi nei pressi delle proprie coste da parte degli Houthi.
Questi ultimi puntano ad attaccare le navi mercantili nel Mar Rosso, con l’intento che è quello di portare alla fine delle guerra tra Israele e Palestina. Il fatto di bloccare queste navi ha causato anche una profonda riflessione tra le principali realtà mondiali, con Volvo, Tesla e Stellantis che hanno optato per il blocco della produzione.
Il fatto inoltre di bloccare le navi nel Maro Rosso sta generando così un aumento dei prezzi che per ora è limitato, ma probabilmente diventerà sempre più crescente. Lo si vede dalla scelta di Eni, con la media nazionale che ha portato a una crescita di un centesimo sul costo sia della benzina che del gasolio.
Per il momento è l’unica società che ha deciso di aumentare il costo medio del proprio carburante, anche se non è da escludere che l’aumento non si fermerà solo a un centesimo e soprattutto non è detto che anche altre compagnie decidano di seguire l’esempio di Eni. Il valore medio nazionale per il self service è di 1,774 Euro al litro per la benzina e di 1,732 Euro al litro per il gasolio, ma questi valori rischiano seriamente di essere un triste ricordo.