Inizialmente, era un problema soltanto per gli automobilisti. Ora questa regola di natura sanitaria potrebbe creare gravi disguidi anche alle case produttrici di motociclette, ecco perché.
Viviamo un periodo di grandi cambiamenti, è probabile che da qui a venti, trent’anni, non riconosceremo nemmeno più i veicoli a quattro ruote o pure a due che abbiamo guidato in passato. Questo perché le esigenze del nostro pianeta sono cambiate – o meglio sono state ignorate a lungo e solo adesso vengono prese in considerazione – rendendo tanti elementi importanti per il mondo dei motori pericolosi e quindi votati ad un clamoroso addio al mercato.
Il riferimento ai motori a benzina, destinati a scomparire entro il 2035 secondo quanto stabilito dall’Unione Europea salvo colpi di scena, è chiaro. Ma non si tratta certo dell’unica decisione chiave ora che l’obiettivo risulta inquinare il meno possibile l’ambiente. Sono ben altre le decisioni di natura europea che stanno arrivando per cambiare radicalmente il modo in cui affrontiamo le giornate in auto e in moto.
Anche i produttori di veicoli devono fare i conti con la realtà: siamo sicuri che case come ad esempio Harley-Davidson o Moto Guzzi che hanno fatto di questo importantissimo contorno estetico un marchio di fabbrica sulle loro motociclette saranno contrariate da quanto sta emergendo in sede europea in queste ore, tuttavia, non c’è molto che possano fare per opporsi.
Nell’estate scorsa l’Unione Europea ha proposto di vietare del tutto le cromature dei componenti delle automobili a causa del processo estremamente inquinante che serve per ottenere questo splendido effetto estetico: creare una placcatura cromata su una motocicletta o un’automobile in sintesi produce 500 volte più materiali tossici ed inquinanti rispetto alle emissioni di un motore diesel qualunque.
Ora però anche in accordo con gli Stati Uniti che intendono bandire questo processo entro il 2027 l’Unione Europea avrebbe preso di mira anche le motociclette. La chiave negli Stati Uniti è il California Air Resourcees Board mentre il Parlamento Europeo lavora per una normativa che potrebbe arrivare addirittura quest’anno, bandendo il processo.
Ovviamente, sarebbe un colpo durissimo per i centauri. Dal punto di vista della salute dei lavoratori e del pianeta però, è chiaro che questo processo è troppo inquinante: i medici hanno provato che può causare gravi danni agli organi incluso il fegato di chi entra in contatto con gli scarti del cromo usato per ottenere l’effetto lucido su moto ed auto e che questi scarti spesso non vengono smaltiti in modo sicuro.
Forse, per sostituire la cromatura si ricorrerà a degli spray argentati. Un altro duro colpo ai centauri che però, avendo una motivazione così seria, non si può certo evitare di subire. Peccato.