Occhio alle automobili che fanno questi rumori, facilmente udibili anche all’esterno. Ora si rischia persino una penale disastrosa.
Una delle volontà dichiarate dell’Unione Europea è quella di ridurre, il prima possibile, il dato di inquinamento ambientale dato dai carburanti fossili che alimentano la maggior parte delle vetture. E’ noto come da tempo si stia spingendo per una mobilità ecosostenibile e per la produzione di un maggior numero di veicoli elettrici o al massimo ibridi.
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Ma c’è anche un altro tipo di inquinamento che dovrà essere presto fronteggiato e che non è affatto da considerarsi in secondo piano. Stiamo parlando di quello acustico. Non una novità, visto che già nel nostro Codice della Strada sono punibili i mezzi che effettuano dei rumori, come lo strombazzare gratuito del clacson, disturbando la quiete pubblica.
Vi sono paesi, anche molto vicini al nostro, che hanno imposto regole a dir poco severe per i veicoli che emettono rumori troppo forti e per l’appunto sono di disturbo in generale. La Svizzera è capofila di tutto ciò, avendo aggiornato la normativa, le sanzioni ed i controlli sull’inquinamento acustico. Gli automobilisti dovranno aumentare i controlli dei loro mezzi per evitare una multa esemplare.
Pugno duro della Svizzera nei confronti dell’inquinamento acustico
Il Governo svizzero ha già da tempo stabilito un elenco di rumori molesti da evitare e che sono facilmente sanzionabili. Inizialmente vi era l’utilizzo di strumenti musicali negli orari notturni, così come gli attrezzi da lavoro. Ora si aggiungono anche i rumori emessi dalle autovetture, tutto circoscritto nella fascia oraria 22 di sera – 6 di mattina.
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Ma quali sono questi rumori punibili delle auto? Oltre ai clacson, già vietati in tutte le giurisdizioni se utilizzati in maniera impropria, si rischia molto qualora vi fosse un eccessivo rumore dei gas di scarico. Oppure la sosta con il motore rimasto acceso, che diventa una doppia colpa: inquinamento ambientale ed acustico insieme. Chi sgarra in questo senso rischia addirittura fino a 10 mila euro di multa.
Per combattere e sanzionare questi rumori molesti, la Polizia elvetica si è messa in moto con sistemi di controllo all’avanguardia. Come l’installazione di telecamere provviste di microfono, capaci sia di constatare l’entità di un suono sia di identificare il trasgressore. Una sorta di autovelox acustico che non lascia scampo di fatto ai trasgressori.
Ed in Italia? Non si punta su una severità così evidente, ma alcune grandi città hanno provato ad adeguarsi. A Bologna il limite a 30 km/h nelle ore notturne ha sicuramente diminuito l’inquinamento acustico e l’utilizzo di motori troppo rombanti. A Roma la tangenziale Est si chiude dalle ore 23 alle 6 del mattino seguente per evitare di ‘svegliare’ i cittadini che vivono nei pressi dell’arteria. Ma basterà?