Incidenti stradali ogni anno, una tragedia che fa si che le strade italiane non possano proprio definirsi sicure. Per ora almeno. Una rivoluzionaria tecnologia che arriva… dallo spazio profondo potrebbe cambiare la situazione.
Gli anni passano ma purtroppo, la situazione rimane la solita: ogni anno gli incidenti stradali costano la vita a migliaia di persone solo sulle autostrade italiane con paesi come gli Stati Uniti o l’India che riescono anche – purtroppo – a triplicare queste cifre. Sembra non esserci soluzione…o forse si?
Occhi e orecchie ovunque
Una delle scoperte più rivoluzionarie che l’essere umano abbia mai concepito è quella dello spazio, non inteso in senso astronomico o di osservazione dei corpi celesti, ma proprio come corsa al cosmo. Da quando siamo in grado di mandare regolarmente in orbita astronavi, satelliti e perfino stazioni spaziali con a bordo gli astronauti di tutti i principali paesi del G8 il mondo è un posto meno terrificante.
Vi chiedete mai come funzionerebbero le nostre tecnologie se in orbita non ci fossero tutti questi corpi tecnologici capaci di monitorare la superficie terrestre ventiquattr’ore su ventiquattro? Noi lo abbiamo fatto e abbiamo scoperto che, credeteci o meno, la sicurezza stradale in futuro potrebbe dipendere anche da satelliti e stazioni spaziali.
Una strage continua
Nonostante le tante misure di sicurezza, i corsi di prevenzione e le iniziative statali a riguardo gli incidenti stradali continuano ad essere una delle principali cause di morte accidentale nel mondo civilizzato. Purtroppo, a causa della struttura dei loro veicoli, i centauri sono le vittime preferenziali di questo tipo di tragedie potenzialmente fatali.
Solo sulle strade americane secondo una recente analisi più di 89.000 motociclisti ogni anno finiscono in un incidente a volte fatale, un numero che non scende nonostante le tecnologie migliorino di anno in anno. Cosa si può fare per rendere più sicura la nostra strada? Semplice, affidarci ad un occhio che vede ogni cosa dall’alto.
Monitoraggio costante!
Il progetto di migliorare la sicurezza stradale affidandosi ai satelliti, in particolare ad uno come vedremo, non è una cosa recentissima, sono anni che i governi mondiali tengono a mente questa possibilità, ma solo negli ultimi tempi la questione è arrivata davvero a fare breccia nell’opinione pubblica.
Monitorare le strade non è certo un compito facile ma il satellite Sentinel 1, il primo di una serie di cinque lanciati da una recente missione spaziale europea congiunta sembra in grado di farlo, motivo che ha spinto i ricercatori della barese Planetek a prendere in considerazione proprio l’utilizzo del satellite per il monitoraggio delle strade italiane con un sistema all’avanguardia.
Il progetto chiamato Rethicus è seguito con interesse anche dall’ANAS che sta valutando – stando a quanto dichiara il dirigente Flavio Capozucca specializzato in geologia – la possibilità di usare i dati del satellite per studiare la conformazione del terreno prima di costruire le strade, migliorandone grandemente la sicurezza. Questo innovativo sistema permetterebbe di prevenire il rischio stesso di un incidente: ci vorrà ancora un po’ ma i geologi impegnati nel progetto si dicono “fiduciosi” verso un suo ottimo completamento.