La Vespa è uno degli scooter più iconici a livello mondiale. E in giro circola ancora uno degli esemplari più rari che esista. E vale una fortuna.
Pochi mezzi a due o quattro ruote possono vantare il fatto di essere definite delle vere e proprie opere d’arte. Lamborghini, Porsche, Ferrari, sono solo alcuni dei marchi che nella loro storia hanno prodotto dei modelli indimenticabili ancora oggi ammirati in tutto il mondo. Ma c’è anche un’azienda italiana che può vantare di aver prodotto un esemplare ancora oggi nel mito ed è la Piaggio. Infatti dal 1946 con la sua Vespa è entrata nella storia dei motori con un modello di scooter che ancora oggi è imbattibile.
Brevettata il 23 aprile del 1946, su progetto dell’ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio, la Vespa continua ancora ai giorni nostri ad essere prodotta, con linee sì moderne ma sempre ispirate a quelle prime forme che tanto hanno conquistato il mondo. Tanto che è diventata un simbolo del design italiano ed è stata esposta in musei come il MoMA di New York.
Ancora oggi il nome Vespa rimane un mistero. La versione più plausibile e diffusa è quella secondo cui sarebbe nato da un’esclamazione di Enrico Piaggio che alla vista del prototipo esclamò “Sembra una vespa!”, per via del suono del motore e delle forme della carrozzeria che vista dall’alto la rendono uguale all’insetto. Ma un’altra versione vuole che sia semplicemente l’acronimo di Veicoli Economici Società Per Azioni. I modelli più antichi ancora oggi girano fra i collezionisti e valgono una fortuna. E c’è qualcuno che qualche tempo fa si è aggiudicato uno dei più preziosi.
Una Vespa che vale una fortuna
La Vespa più ambita al mondo è l’esemplare numero tre della “Farobasso”, serie zero, anno di costruzione 1946, e di cui in totale vennero fabbricati 60 pezzi. Ma a renderla ancor più importante, anzi la più rara al mondo è ii fatto che i primi due modelli sono considerati persi. Dunque a tutti gli effetti è la prima Vespa prodotta di cui ancora ci sono tracce al mondo.
Questo esemplare numero tre porta il numero di telaio, il 1003, impresso non una, bensì diverse volte su alcune componenti del telaio, in modo da evitare che nessun pezzo venisse accidentalmente montato su un modello diverso. La Farobasso in questione monta un parafango anteriore attaccato ai fari e un motore monocilindrico a due tempi di 3,2 Kw che le permette di arrivare fino a 60 km/h. Caratteristica di questi primi modelli è il fatto che il sedile è privo di ammortizzatori ma è fatto completamente a molle, mentre il manubrio non ha il classico rivestimento in lamiera.
Questa Vespa fu prodotta a Pontedera e ha come caratteristica il fatto che la costruzione fu effettuata con tecniche artigianali, con scocca ottenuta mediante ribattitura manuale. Fu solo in seguito all’accordo con l’Alfa Romeo che giunsero in fabbrica i primi stampati, che consentirono l’inizio della produzione di serie e non più artigianale di questo scooter, che da quel momento è diventato uno dei più rinomati al mondo. Qualche anno fa questo telaio n.3 è costato quasi come una Ferrari, con un prezzo attorno ai 300 mila euro. Ma oggi, secondo gli esperti, può valere quasi mezzo milione di euro. Un vero affare per chi ce l’ha.