Uno scontro tra Formula 1 e MotoGP è assai duro da immaginare ma reale: è avvenuto diverse volte e con risultati sorprendenti
Le due massime categorie del Motorsport a volte si intersecano, dando vita a degli ibridi piuttosto imbarazzanti. I fan ricorderanno dei passaggi storici da una parte all’altra, ma anche progetti nati con differenti tecnologie e know-how.
La Formula 1 e la MotoGP attirano su di sé la maggior parte delle attenzioni del Motorsport e nonostante i campioni si alternino sulla scena, il seguito è sempre altissimo. Nel corso della storia si è anche assistito dal punto di vista dei piloti a dei salti incredibili, dalle due alle quattro ruote, come avvenuto con il grande John Surtees, l’unico ad aver vinto un titolo mondiale sia in F1 che nella classe regina delle moto. Anche lo stesso Valentino Rossi era rimasto favorevolmente impressionato dalla sua velocità in macchina, dopo alcuni test con la Ferrari e per un certo periodo della sua carriera, quando il dominio era troppo netto in MotoGP, aveva sognato il grande salto.
Dal punto di vista tecnico, invece, ci sono molti più esempi di commistioni tra MotoGP (e le sue classi precedenti) e la Formula 1. L’industria automobilistica, per tecnologia e soluzioni aerodinamica è sempre stata davanti e a volte ha offerto la chance di “copiare” delle soluzioni vantaggiose. Basti pensare, per rimanere all’attualità, a tutte le appendici montate sulle moto in queste ultime stagioni, di stretta derivazione F1. Le influenze hanno portato anche a dei tentativi ibridi, con ingegneri che hanno fatto il grande salto, provando a primeggiare anche nell’altra categoria.
Il primo a sfruttare una sede e dei tecnici di derivazione automobilistica è stato Kenny Roberts, grande campione americano della 500cc, che nel 1996 provò a lanciare una sua moto personale. Roberts fa le cose in grande e porta la scuderia in Inghilterra, a Banbury, vicino alla TWR di Tom Walkinshaw, che lavora nella famosa zona in cui risiedono tutti i principali team di F1.
Il progetto è sviluppato da Warren Willing per il team Roberts, ma finalizzazione e produzione sono in carico a TWR, con una base motoristica fondata sul V3, ovvero un cilindro in meno del solito. L’esperimento non funzionerà poi così bene e alla fine Kenny dovette richiedere l’aiuto dei tecnici giapponesi per risollevare le proprie sorti.
Chi invece dalla Formula 1 ha provato direttamente l’avventura in MotoGP è la Ilmor di Mario Illen e Paul Morgan. Il motorista inglese era diventato famoso con la realizzazione dei motori Mercedes, che vinsero tutto con la McLaren di Mika Hakkinen, contro la Ferrari di Michael Schumacher (1998-1999).
Nel 2006 Ilmor si lancia nella progettazione di un motore 800cc per la MotoGP. Un propulsore V4, dotato di distribuzione a valvole pneumatiche, una soluzione di derivazione F1 e sviluppato proprio a Brixworth, reparto Mercedes per i motori del Circus.
Anche l’elettronica TAG deriva dalle monoposto, mentre il telaio è sviluppato da Suter, di chiara ispirazione Kawasaki. Il risultato è pessimo, visto che i problemi di affidabilità ed elettronica costringono il team ad abbandonare l’avventura, dopo aver visto in Qatar girare le proprie moto a 5″ dal vertice.