Il nuovo decreto è stato bloccato, è intervenuto il ministro Matteo Salvini. Nuova svolta, questa volta è caos completo.
La questione legata agli autovelox continua a fare molto discutere in Italia: da un lato questi dispositivi sono fondamentali per garantire la sicurezza degli utenti della strada, disincentivare comportamenti scorretti alla guida e rilevare eventuali infrazioni dei limiti di velocità, dall’altro lato le modalità di utilizzo degli autovelox sono spesso finite sotto accusa. Sono in molti a ritenere che in realtà molti comuni utilizzino questi dispositivi più per fare cassa che per reali motivi di sicurezza.
I comuni in questi mesi sono stati sommersi dai ricorsi sulle multe segnalate tramite autovelox, per legge infatti i dispositivi di rilevazione della velocità deono essere approvati e omologati. Due condizioni distinte che in Italia non sono soddisfatte dalla maggioranza dei dispositivi e che possono portare a diversi annullamenti delle sanzioni. Per mettere il freno a questa tendenza, il governo è intervenuto con un decreto, che però sembra già essere arrivato ad una brusca battuta d’arresto.
Il governo aveva infatti lanciato un decreto che avrebbe omologato d’ufficio il 12% dei dispositivi del nostro paese, tra quelli più moderni, mettendo fine alla questione dei ricorsi. Ora però il decreto sarebbe stato fermato. A svelare il motivo è stato lo stesso ministro delle infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che ha spiegato come nessuno sappia quanti autovelox ci siano esattamente in Italia.
L’obbiettivo è dunque conoscere quanto prima tutte le informazioni relative ai dispositivi che sono attualmente sul territorio. In questo modo si potranno dividere nei diversi regimi di approvazione e fare effettivamente tutte le verifiche del caso sul loro stato e sulla loro validità o meno. Il governo vuole dunque fare ordine prima di presentare nuove normative.
La parola d’ordine, dunque, è trasparenza, per far si che l’utilizzo degli autovelox non si trasformi in una tassa occulta o in un modo per fare cassa da parte dei comuni. Più volte dal governo è arrivato l’invito a utilizzare il buon senso nella realizzazione di questi strumenti, ora il governo vuole intervenire in prima persona sulla questione autovelox per mettere ordine nel caos normativo che ormai da diverso tempo a questa parte sta costando un grandissimo numero di ricorsi ai comuni proprio per le difficoltà normative sul fronte dell’omologazione.