Anche questa volta cambia tutto nel mondo del motociclismo. I centauri saranno pronti a far fronte a questo cambiamento davvero epocale?
Il progresso è una strada a senso unico e lo sanno bene gli appassionati di motociclismo che negli ultimi anni, hanno visto cambiare radicalmente sia i modelli che vengono guidati in strada e venduti sul mercato civile che quelli impegnati nelle competizioni maggiori come MotoGP, Superbike, Moto2 e molti altri campionati meno seguiti ma altrettanto importanti.
Nel caso delle due ruote è chiaro che le innovazioni più rilevanti sono quelle che riguardano i sistemi di guida, in grado di fare davvero la differenza tra una moto sicura ed una pericolosissima, tra un modello divertente e soddisfacente da guidare ed uno meno piacevole, tra una moto tecnologica ed un mezzo indietro sui tempi. Una tecnologia su tutte ha cambiato radicalmente, il modo in cui guidiamo questi veicoli.
La tecnologia Ride-By-Wire ad esempio ha cambiato radicalmente il modo in cui si guida una motocicletta. Importata dall’aviazione dove si chiama Fly-by-Wire, questa tecnologia – riducendo ai minimi termini la spiegazione – sostituisce i controlli meccanici di un veicolo con quelli elettrici, rendendo quindi gestibile una potenza molto superiore rispetto al passato su qualsiasi veicolo questa sia montata.
Questo sistema si potrebbe paragonare ad un sistema nervoso umano considerando come, in passato, l’impulso trasmesso dal pilota sul mezzo fosse prettamente meccanico. All’aumento del peso e delle prestazioni di veicoli e velivoli però si è resa necessaria una modifica e per questa ragione, ora gli impulsi trasmessi dal guidatore arrivano mediante un complesso sistema di cavi elettrici, rendendo il processo molto più semplice e diretto.
Ride-By-Wire, il futuro è chiaro
Con l’arrivo delle motociclette elettriche, la tecnologia Ride-By-Wire potrebbe essere fondamentale per imparare a controllare veicoli che, come provano le controparti a quattro ruote, sono molto più rapidi in fase di accelerazione, difficili da controllare e potenti. La tecnologia risponde al problema della “non linearità” di erogazione della potenza.
Questo problema si pone nel momento in cui, ad esempio dando gas la risposta della moto al pilota non è in linea con la forza applicata. Le complesse centraline che toccano il loro picco di automatizzazione in MotoGP però sono in grado di elaborare gli impulsi e rispondere “a tono” rendendo quindi il pilota molto più sicuro ma soprattutto la guida di questi potentissimi bolidi più intuitiva.
Insomma, quando inizieranno a circolare più motociclette elettriche siamo sicuri che la tecnologia Ride-By-Wire avrà una crescita ancora maggiore ed un’evoluzione che la renderà in grado di rendere controllabili anche motociclette con uno scatto molto aggressivo. E chissà che il limite “auto-stabilito” dai costruttori a 300 chilometri orari non si possa superare, con mezzi così sicuri ed automatizzati.