Rivoluzione moto elettrica, il cambiamento è pronto ad arrivare? Gli appassionati sono senza parole, il costo è impossibile da ignorare: ecco tutto svelato
L’avvento dell’elettrico incombe anche nel settore delle due ruote, seppur stia muovendo passi decisamente meno ampi e più incerti rispetto a quanto stia facendo nel settore automobilistico.
Tuttavia, inutile nascondersi: il full electric ha iniziato ad interessare anche il mondo dei motoveicoli, dopo aver già coperto in parte quello di scooter e ciclomotori. La rivoluzione della moto elettrica, però, è davvero auspicabile in Italia? Gli appassionati potrebbero restare senza parole dinanzi a questa nuova creatura.
Parliamo dell’ennesimo prodotto di Zero Motorcycles, casa produttrice ormai completamente votata alle zero emissioni e al 100% elettrico. L’ultima arrivata è la DSR/X, una vera e propria maxienduro mossa da un propulsore a batterie da 17,3 kWh, capace a sua volta di generare circa 100 cavalli di potenza e una impressionante coppia di ben 225 Nm.
A vederla appare come una crossover ‘qualunque’: alta, col cerchio da 19 pollici all’anteriore (e che ammicca dunque anche a qualche scappatella sulle strade bianche) e una struttura da globetrotter. A sentirla, però, è tutta un’altra storia, visto il suo silenzioso motore elettrico. Il prezzo lascia senza parole, soprattutto se si considerano tutta una serie di fattori che rischiano di non giocare a favore dell’ultima arrivata di casa Zero Motorcycles.
DSR/X, la maxienduro elettrica che lascia gli appassionati senza parole: in tutti i sensi
E allora togliamo il velo al costo finale: 27.220 euro da sborsare per aggiudicarsene una nuova di zecca. Il prezzo della DSX/R non ammicca certo a chi cerca una moto entry-level dalle zero emissioni, tutt’altro. E di per sé, lascia senza parole gli appassionati, che hanno ancora più di qualche perplessità circa la vivibilità e la comodità di possedere una moto elettrica in Italia.
Il comparto tecnologico è chiaramente impressionante, così come anche l’autonomia che promette oltre i 290 chilometri di autonomia nel ciclo urbano e i 140 chilometri in autostrada. Certo, cifre non astronomiche, che però ben si sposano col progetto di disegnare una moto slanciata e tuttofare.
Detto questo, però, le perplessità non mancano: le torrette di ricarica non sono immediate come la pompa di benzina e spesso trovarne una costringe a intere deviazioni di percorso. Senza contare la massa di 250 chilogrammi, avvertibile non appena si prova ad aumentare il passo e a ricorrere maggiormente al comparto freni. Tutte criticità che pesano più in Italia che altrove, visto che il nostro Paese è ancora molto indietro dal punto di vista della transizione ai mezzi elettrici.