Cambio di regolamento per la MotoGP per un problema scomodo che aveva generato molte polemiche. A qualcuno però non piace
La pausa dal mondiale di MotoGP è stata occasione di riposo ma anche di ulteriore lavoro sia per i piloti, che per i team, che per l’organizzazione stessa.
I piloti ed i team hanno lavorato duramente per sistemare tutto quello che non li ha convinti nella prima parte di stagione e, magari, apportare miglioramenti in vista della seconda e decisiva parte. Ne è un esempio Pecco Bagnaia, leader della classifica che dovrà dimostrare di poter continuare a vincere per portare a casa il secondo titolo consecutivo. Discorso opposto per tutti quelli che stanno vivendo una stagione complessa, per esempio Marc Marquez o Fabio Quartararo, chiamati a rimettersi in gioco dimostrando che possono essere ancora competitivi.
Oltre a team e piloti, anche la MotoGp stessa ha lavorato per sistemare alcune problematicità. Una di queste è relativa all’annoso problema pressione degli pneumatici che, dall’anno scorso, aveva generato diverse polemiche all’interno del paddock.
MotoGP, cambia il regolamento: i dettagli
Già dal weekend in corso a Silverstone, è in vigore il nuovo regolamento relativo proprio alla pressione delle gomme. La polemica era scoppiata già l’anno scorso, quando alcuni team aggirarono la regola utilizzando delle gomme con una pressione inferiore per poter sfruttare una maggiore aderenza in curva.
Adesso questo problema sembra essere giunto al termine. L’introduzione del monitoraggio in tempo reale della pressione gomme, grazie a dei sensori di pressione, dovrebbe mettere fine alla polemica. Il lavoro di MotoGp era iniziato nel 2022, quando tutti team concordarono i dati completi al termine di ogni Gran Premio.
Con il nuovo regolamento tutti i team dovranno rispettare uno standard di pressione. Le gomme anteriore dovranno avere una pressione non inferiore a 1,9 bar (27,6 psi), mentre gli pneumatici posteriori non dovranno scendere sotto gli 1,7 bar (24,7 psi). Il mancato rispetto delle regole comporterà sanzioni progressive che andranno dall’ammonizione (alla prima infrazione) a progressive penalità in termini di tempo (3, 6 e 12 secondi) fino alla squalifica del pilota.
Equilibrio, quindi, tra i vari team che non potranno più eludere il sistema ma dovranno attenersi ad un regolamento ben preciso sia nelle indicazioni che nelle sanzioni. Un cambio in corsa che, inevitabilmente, non è piaciuto a molti piloti, tra cui Pecco Bagnaia, il quale ha sottolineato che un simile cambiamento aumenterà le occasioni per possibili cadute.