Risparmiare con il passaggio a moto storica: trucchi e consigli da seguire, così conviene davvero

C’è un modo per abbattere i costi del passaggio di proprietà della moto, ma serve attenzione: ecco come fare.

Moto storiche: una grande passione, certo. Ma anche un modo interessante per risparmiare un po’ dei nostri sudati euretti, quando si tratta di pagare imposte e balzelli, che nel nostro paese crescono con indubbia creatività e altrettanto indubbi costi per le nostre tasche.

Passaggio moto storica
Il passaggio a moto storica – nextmoto.it

Scegliere una moto con qualche anno sulle spalle può essere in effetti un’ottima idea per risparmiare. Ma attenzione ai dettagli: non basta che la moto sia vecchia: per approfittare davvero dei vantaggi fiscali bisogna conoscere bene le regole.

Cosa cambia per le moto storiche

Cerchiamo di capire cosa cambia rispetto al passaggio standard: prima di tutto bisogna chiarire cosa si intende per moto storica. Le moto che hanno tra i venti e i trent’anni sono definite “di interesse storico”. Quelle oltre i trent’anni diventano ufficialmente “veicoli storici”. Questa differenza non è solo una questione di parole: influenza anche i costi del passaggio di proprietà.

Passaggio moto storica
Moto storiche, le categorie nextmoto.it

Per iniziare il passaggio servono alcuni documenti, gli stessi richiesti per qualsiasi altra moto: carta d’identità e codice fiscale del venditore e del compratore, libretto originale della moto con una copia completa, certificato di proprietà originale compilato in ogni parte e un atto di vendita autenticato. Serve anche il modulo TT2119, che si può scaricare facilmente da internet o ritirare presso gli uffici della Motorizzazione o dell’ACI. Fin qui tutto chiaro e semplice.

La pratica si può fare presso gli uffici della Motorizzazione Civile, al PRA (Pubblico Registro Automobilistico) oppure nelle agenzie private autorizzate o negli uffici ACI. Cosa cambia? Le agenzie private sono più veloci, ma chiedono una commissione che fa salire un po’ il prezzo finale. Se si risparmiare qualcosa occorre armarsi di pazienza e andare direttamente negli uffici pubblici.

Una cosa importante da sapere riguarda la firma sull’atto di vendita. Se l’atto viene fatto digitalmente presso uno Sportello Telematico dell’Automobilista (STA), non serve comprare la marca da bollo da 16 euro. La cifra viene pagata direttamente allo sportello insieme agli altri importi della pratica. Il venditore firma digitalmente con una procedura chiamata Firma Elettronica Avanzata (FEA). Se invece l’atto è cartaceo, fatto dal notaio o in comune, allora la marca da bollo diventa obbligatoria e bisogna presentarla già applicata sull’atto.

Le tempistiche non sono lunghe: il passaggio va fatto entro sessanta giorni dalla data dell’atto di vendita.  Passiamo ai costi veri e propri. Per le moto storiche ultratrentennali c’è una tassa speciale chiamata IPT (Imposta Provinciale di Trascrizione), che costa 25,82 euro. Questa tassa non esiste invece per le moto moderne. Sommando tutti i costi obbligatori, il totale arriva a circa 125 euro.

Attenzione però: l’IPT cambia se la moto ha tra venti e trenta anni ed è iscritta come veicolo di interesse storico-collezionistico nei registri ufficiali come l’ASI. In questo caso l’imposta provinciale va pagata per intero ed è più alta rispetto ai veicoli ultratrentennali.

Non proprio semplice, ma nemmeno impossibile. Pagate tutte le tasse, e ottenuto il passaggio, il risparmio finalmente può cominciare.

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