Torna subito in vendita. Prezzi e dettagli di una vera opera d’arte targata Kawasaki. E’ una vera icona del passato.
Ormai è una pratica piuttosto diffusa e apprezzata perché consente di riportare in auge e sul mercato modelli iconici dell’industria motoristica. Che si tratti di due o quattro ruote il restomod sta spopolando e incontrando la curiosità di molti. Nel nostro caso ad essere stato riportato in vita con un taglio più contemporaneo è un modello anni ’70 della Kawasaki, il primo del brand nipponico ad essere animato da un turbocompressore.

Si tratta nello specifico di una moto che quando è uscita ha riscosso un immediato successo e ora, per opera di Bull Dock, tornerà a risplendere e a farsi ammirare dai centauri più nostalgici grazie ad una modernità che non ha perso di vista la tradizione e lo spirito dell’originale. Tutto è stato realizzato in maniera artigianale a partire dalla piastra dello sterzo, fino ai supporti della pinza del freno posteriore.
E’ nata la Kawasaki Z1-R-GT-M, una restomod da far tremare i polsi
L’artista che ha deciso di riprendere in mano la Kawasaki Z1-R e dargli nuova linfa, ha sicuramente prestato attenzione ai dettagli curando ogni particolare senza intaccare i punti di forza dell’originale. E’ nata così la Z1-R-GT-M che amplifica la cilindrata di partenza da 998 cc a 1.600 cc e sfoggia un motore in grado di erogare fino a 150 cv mischiando vintage all’alta tecnologia che gli utenti di oggi richiedono.
Va sottolineato che l’opera di rielaborazione è stata effettuata da un gruppo di lavoro giapponese guidato da Wkui-san, il quale ha deciso di modificare in maniera sostanziale il propulsore inserendo nel blocco pistoni forgiati da 78 mm e un albero motore della Vossner & McCoy. I carburatori che alimentano l’unità sono da 38 mm e a marchio Yoshi TMR-MJN, mentre lo scarico è stato realizzato dalla McCoy in titanio con terminale in fibra di carbonio per avere maggiore leggerezza.

Tra le novità anche la frizione anti-saltellamento grazie a cui si riesce a tenere un buon controllo dei veicolo pure sui terreni più dissestati. Per l’impianto frenante sono state adottate le pinze Brembo GP4-RX su dischi da 320 mm; le sospensioni, invece, sono Nitron con forcella classica da 43 mm e ammortizzatori laterali al posteriore per avere dinamismo. Infine, citiamo i cerchi in lega su gomme Bridgestone SR11. Il prezzo non è noto.