Ci sono motociclisti che hanno lasciato un segno indelebile nel cuore degli appassionati. Questo bambino ci è riuscito davvero
Il libro delle competizioni a due e quattro ruote è impreziosito dalle gesta di piloti fenomenali che hanno fatto la storia del loro sport. Per gli appassionati i centauri del motociclismo sono quasi degli eroi, in grado di andare oltre i limiti della fisica. Funamboli che non hanno paura di morire e, in carriera, hanno rischiato tutto pur di ottenere una vittoria.
I fan apprezzano il coraggio dei campioni e nella vita, se non lo avete già riconosciuto, il bambino accanto alla moto ne ha avuto tantissimo. E’ nato a Los Angeles il 23 ottobre del 1960. Dopo aver dimostrato capacità velocistiche fuori dalla norma da ragazzino, debuttò a 23 anni nel campionato AMA Superbike, conquistando subito il titolo. Nel 1984 Kenny Roberts ha fiutato il suo talento e lo ha portato nel suo team nel Motomondiale nella classe 250.
L’impatto fu subito positivo, con diversi piazzamenti a punti e un terzo posto nel Gran Premio d’Europa. Per alcuni anni corse nei campionati americani e solo nel 1988 si ripresentò nella squadra del campione Roberts per prendere parte alla classe 500. In quella annata si è dimostrato subito adatto alla competizione nella classe regina del Motomondiale, conquistando il suo primo trionfo nel Gran Premio di Gran Bretagna.
Proprio come Valentino Rossi e altri grandi campioni questo pilota ha partecipato alla 8 ore di Suzuka con una Yamaha YZF750, vincendo la gara endurance al fianco di Kevin Magee. Nel 1989 ha sfiorato il titolo mondiale arrivando alle spalle di Eddie Lawson, celebrando tre prime posizioni. A quel punto l’Australia aveva già raggiunto un livello di esperienza e di skill altissimo per puntare al massimo traguardo in top class
Avete riconosciuto il pilota in foto ? Ecco chi è
L’americano, dopo un terzo posto nel 1988 e un secondo nel 1989, festeggiò in sella alla Yamaha il suo primo titolo mondiale in classe 500. In quella stagione fu, assolutamente, irrefrenabile riuscendo a mettere a segno 7 vittorie, 5 secondi posti e 2 terze posizioni. Si ritirò, esclusivamente, nel Gran Premio di Ungheria, altrimenti avrebbe completato un’intera stagione senza nemmeno un DNF.
Con 255 punti festeggiò il primo riconoscimento iridato, pur consapevole di poter essere il favorito in classe regina anche negli anni a venire. Fedele alla Yamaha il centauro di Los Angeles conquistò il titolo mondiale con 6 vittorie e 233 punti nel 1991 e con 3 trionfi e 140 punti anche nel 1992. Avrebbe potuto, tranquillamente, vincere quattro titoli mondiali di fila se non fosse rimasto vittima di un grave crash nel Gran Premio d’Italia a Misano.
Arrivati a questo punto, possiamo svelarvi chi è quel bambino in foto, visto che da quell’incidente la sua vita è totalmente cambiata. Stiamo parlando di Wayne Rainey.
Purtroppo la frattura della colonna vertebrale ha causato la paralisi delle gambe e la fine della carriera agonistica del pilota americano. Nonostante l’incidente chiuse la stagione al secondo posto con 214 punti. Il suo coraggio lo spinse anche a sperimentare il mondo dei go kart in un campionato californiano. Dal 1994 al 1998 ha intrapreso una carriera da team manager nel Motomondiale, allestendo la squadra Yamaha team Rainey.
Dal 2014 è diventato l’organizzatore del campionato MotoAmerica Superbike e una curva del tracciato iconico di Laguna Seca è stata dedicata a suo nome. Il sogno di quel bambino accanto alla moto è diventato realtà, sebbene la sua passione lo ha portato su di una sedia a rotelle a causa del terribile incidente di Misano.