Arrivano novità importanti per la revisione delle due ruote. Nel 2025 le regole sono più chiare e i controlli più semplici. Ecco come evitare brutte sorprese.
Spesso succede di dimenticaresene, ma non è una buona idea. Tenere in perfetta efficienza la propria moto è fondamentale, non solo per evitare sanzioni salatissime ma anche (cosa decisamente più importante) per non rischiare la pelle.
Pensiamo la revisione della moto come una visita di controllo dal medico: non si può rimandare all’infinito. Il 2025 porta regole precise per tutti i motociclisti. Dopo i primi quattro anni dall’immatricolazione, il controllo diventa un appuntamento fisso ogni due anni. I tecnici non lasciano spazio a improvvisazioni: ogni componente deve funzionare alla perfezione per garantire la sicurezza su strada.
Gli esperti esaminano la moto pezzo per pezzo. Il check-up parte dal telaio e non tralascia nulla: freni, luci, pneumatici, sospensioni. Per i cinquantini c’è anche la prova velocità: non devono superare i 45 km/h, altrimenti scatta lo stop.
Scegliere dove fare la revisione può fare la differenza sul portafogli: la Motorizzazione Civile costa 54,90 euro mentre le officine private chiedono 79 euro, compresi IVA e diritti vari. La differenza non è enorme: spesso la scelta dipende dalla comodità e dai tempi d’attesa.
Chi sgarra rischia grosso perché le multe partono da 173 euro e possono arrivare fino a 695 euro. Il sequestro del mezzo per 90 giorni è una possibilità concreta. È evidente che non vale la pena rischiare per una semplice dimenticanza. Segnate la data sul vostro calendario digitale, è importante.
Le moto d’epoca hanno vita più facile dal 2021. Non serve più andare in Motorizzazione, tranne per quei gioielli troppo delicati per la prova dei rulli. Gli appassionati possono rivolgersi a qualsiasi officina autorizzata, risparmiando tempo prezioso.
Le due ruote elettriche seguono regole quasi identiche. Saltano solo il test delle emissioni, per ovvi motivi. Il resto rimane uguale: prima revisione dopo 4 anni, poi controlli ogni 24 mesi. Il futuro è già qui, anche nella burocrazia delle due ruote.
L’unico modo legale per circolare con la revisione scaduta è avere la prenotazione del controllo. In questo caso si può raggiungere l’officina senza rischiare multe, portando con sé la documentazione dell’appuntamento. Una scappatoia da usare solo per il tragitto necessario, senza deviazioni fantasiose.
La Polizia Stradale e i vigili sono quel tipo di categorie che è sempre meglio cercare di non prendere in giro, ve ne pentireste. Se avete una revisione prenotata in città, cercatevi di non farvi fermare in gita in montagna. Vi costerebbe carissimo.