La legge era attesa ormai da tempo e la batosta da parte del Governo è giunta in tempo per la fine di questo 2023: di cosa si tratta.
Chiunque possegga un mezzo in grado di girare su strada (adesso anche i monopattini) sa benissimo che tra i costi inevitabili c’è anche quello dell’assicurazione. Queste polize servono a tutelare sia il possessore dell’auto che gli altri guidatori e i pedoni, ma ovviamente sono indispensabili solo ed esclusivamente se il mezzo circola su strada, giusto?
Su questo si sono sempre affidati tantissimi amanti dei mezzi a due ruote. L’assicurazione, grazie anche a specifiche clausole delle compagnie assicurative, viene spesso attivata e disattivata in base al periodo dell’anno. Moltissime persone, infatti, mandano in “letargo” la propria moto durante i sei mesi più freddi dell’anno, preferendo circolare con l’auto per evitare di patire condizioni meteorologiche avverse e anche di prendersi maggiori rischi.
In questi casi, dunque, il centauro sospende l’assicurazione ed evita di pagare sei mesi in cui il mezzo di fatto starà fermo. Una comodità sicuramente, che però in seguito all’ultima legge potrebbe essere venuta meno. Adeguandosi infatti alle direttive dell’Unione Europea (direttiva europea 2118 del 2021), l’Italia ha approvato l’obbligo assicurativo per il “rischio statico”.
Assicurazione moto, potrà essere sospesa durante l’anno?
Per capire la ratio di questa decisione bisogna tornare al 2014, anno in cui la Corte di Giustizia Europea pronuncia la sentenza Vnuk. I giudici in quel caso si sono trovati a dover valutare un incidente riguardante un trattore che si trovava all’interno di una fattoria slovena, giudicando che il mezzo doveva essere assicurato anche se utilizzato all’interno di un terreno privato.
La direttiva europea 2118 del 2021 parte da questa sentenza e aggiunge l’obbligo di assicurazione per quei mezzi che sono fermi sul suolo pubblico e sul suolo privato, ma anche per quelli che vengono utilizzati all’interno di zone private, anche nel caso in cui non siano adibiti al trasporto. Le uniche eccezioni riguardano i mezzi di valore storico e i mezzi che privati delle ruote, vengono utilizzati a fini diversi da quello del trasporto e della locomozione.
Di fatto, adeguando la legge nazionale alla direttiva, dal 28 dicembre sarà necessario assicurare qualsiasi veicolo che risulti immatricolato. Questo ovviamente comporta anche quei mezzi in nostro possesso che per varie ragioni non vengono utilizzati per un determinato lasso di tempo.
Insomma in linea teorica il solo possesso, anche a fine conservativo, del mezzo impone adesso l’obbligo assicurativo. Bisogna capire se verranno mantenute le eccezioni e dunque la possibilità di sospendere per un lasso di tempo nel corso dell’anno l’assicurazione nel caso di mancato utilizzo congiunto alla possibilità di conservazione in luogo non accessibile (il garage ad esempio).
Se infatti la principale motivazione di questa direttiva è quella di garantire il risarcimento assicurativo anche in caso di danno causato a e da mezzo parcheggiato, ha senso che valga anche per quei mezzi che non sono esposti a rischio di incidente stradale? Con ogni probabilità nei prossimi mesi l’Ivass sarà chiamato a regolamentare con varie circolari tutte le possibili eccezioni.