Costano poco e sono un investimento perfetto. Alla scoperta delle migliori moto degli anni ’80 che hanno fatto sognare tutti.
Basta aggirarsi per qualche Salone dedicato alle due ruote per rendersi conto come queste oggi siano complesse, sofisticate e ricche di particolari aerodinamici prima appannaggio soltanto dei prototipi da corsa. Il fatto che siano molto curate non implica che siano difficili da guidare, ma certamente non sono più essenziali come in passato quando chi possedeva una moto o uno scooter spesso si divertiva a truccarli in barba alle regole.
Oggi, causa il trionfo dell’elettronica è molto più complicato metterci mano, ragion per cui tra gli amanti irriducibili del vento in faccia, si sta facendo sentire sempre più viva la nostalgia per un’epoca romantica in cui la meccanica la faceva da padrone. Non per nulla sono tornati di moda quei veicoli anni ’80 che già all’epoca avevano fatto il botto di vendite. Qui vedremo quelli che hanno fatto sognare e che oggi li si può trovare ad un costo davvero basso.
Il ritorno delle moto anni ’80, le più amate oggi sono un affare
Apprezzate moltissimo per la loro versatilità ed essenzialità le maxi-enduro di un tempo riuscivano a conquistare un ampio pubblico per merito della loro semplicità di utilizzo, per l’affidabilità e la leggerezza. Inutile dire che a dettare il passo delle vendite erano le giapponesi. Partiamo dalla Yamaha XT500. Provvista di monocilindrico 4 T scaricava 32 cv sull’asfalto aiutata da 5 rapporti. Nata ne 1976, dieci anni dopo venne riproposta rivista e dotata di impianto elettrico da 12 V.
Il suo punto di forza? L’estetica, con quel serbatoio alluminio/nero con graffiature rosse rimasto nella memoria di tutti. Oggi la si può trovare tra i 4mila e i 7mila euro. Piace ancora molto la Honda XL 600 prodotta dal 1983 e il 1987. Anch’essa provvista di monocilindrica a quattro T con raffreddamento aria/olio a carter secco. Nella variante XL 600 LM sfoggiava il doppio avviamento e i cerchi tubeless. Qui l’esborso parte da 2mila euro per arrivare a 4.500 euro.
E’ il 1985 quando fa il suo debutto sul mercato la Suzuki DR 600 S. Dotata di monocilindrico raffreddato ad aria da 589 cm3, capace di erogare fino a 43 cv. La sua peculiarità stava nel sistema SACS con un radiatore olio inedito. La spesa? Tra i 1.500 e i 2.500 euro. Infine citiamo la Kawasaki KLR. Anch’essa equipaggiata con un monocilindrico da 564 cm3 da 42 cv e raffreddato a liquido, nel 1984 era davvero innovativa, oggi per averla spendi al massimo 2.500 euro.