Ormai è ufficiale il terribile addio ad un modello storico della casa giapponese. Yamaha potrebbe non farla mai più ma quante emozioni ha lasciato nel cuore degli appassionati?
La transizione ecologica e le sempre più stringenti normative in merito all’inquinamento ambientale continuano a mietere vittime, non soltanto nel campo delle automobili, sicuramente molto più inquinanti di una motocicletta in media, ma ora anche nel settore delle due ruote che prima non era stato toccato così duramente dai cambiamenti. Quando sarà brutta la situazione? Yamaha ha deciso di mandare in pensione la R1, fate voi.
La decisione della casa di Hamamatsu è ufficiale ed è arrivata dopo che già qualche anno fa la R6 era stata limitata a circolare solo in pista per una serie di motivi. Nel caso della leggendaria motocicletta sportiva R1 invece il problema è che adattare l’intera gamma alla classe di emissioni Euro 5+ costerebbe troppo per i ricavi che il brand ottiene dal modello che a partire dal 2025 saluterà l’Europa ed i paesi membri, forse per sempre.
La storia della Yamaha R1 è fatta di grandi successi e di emozioni incredibili, con il modello che come spesso accade in questi casi non ha soltanto portato la sua potenza sul mercato civile ma ha anche tenuta alta la bandiera del brand in pista, nello specifico in Superbike dove ha corso per tantissimi anni. Vediamo la storia del modello e se esiste la possibilità che abbia un’erede.
R1, una storia densa di passione
Introdotta per la prima volta all’EICMA di Milano del 1997, la Yamaha YZF-R1 è stata per anni la sportiva di punta di casa in un periodo in cui uscivano tra le altre anche la Suzuki Hayabusa e la Kawasaki Ninja, con la R1 che ha avuto il non facile ruolo di arginare la loro potenza sul mercato delle sportive. Il primo modello si distingueva per una cilindrata da ben 1.000 cc contro i 750 cc delle moto rivali per 150 cavalli di potenza, cifre incredibili ancora oggi.
In totale del modello sono nate ben otto generazioni, tutte caratterizzate da un’evoluzione tecnica che ha costantemente mantenuto il modello competitivo sul mercato: un esempio può essere la quarta serie del periodo 2004-2006 che ha visto l’adozione di due scarichi montati sotto la sella o la sesta del 2009-2014, una delle più longeve nonché la prima a montare il rivoluzionario albero a croce che influiva enormemente sul sound della motocicletta a quattro cilindri!
L’ultima serie e i risultati in pista
Dato che l’ottava serie sarà anche l’ultima venduta in Unione Europea, possiamo sospettare da ora che diventerà un cult tra gli appassionati che si accapiglieranno per averla: tecnicamente, la moto presenta un telaio completamente rivisto rispetto alla serie precedente. Il motore Euro 5 da 999 cc vanta una potenza mostruosa di ben 200 cavalli, 50 in più rispetto al primo modello mai uscito. Non mancano poi sistemi tecnologici come l’ABS ad intervento variabile, la forcella Ohlins e soprattutto inserti in carbonio che alleggeriscono il peso a soli due quintali.
Anche dal punto di vista sportivo, la R1 è stata in grado di far sorridere i vertici di Yamaha. Prendiamo soltanto l’ultimo anno che ha consentito a Toprak Razgatlıoğlu di laurearsi campione iridato FIM Superbike World Champion con tredici vittorie, 29 podi e 3 pole position in un anno. Una motocicletta così ha disperatamente bisogno di un’erede che al momento, non sembra nei programmi della casa. Possiamo ipotizzare che sarà elettrica, in futuro, ma è difficile fare previsioni senza nulla di concreto in mano.