In Italia le moto sono sempre stata una istituzione. Un modello in particolare fece faville negli anni ’90, registrando numeri di vendite da capogiro.
Erano gli anni ’90 e in Italia si viveva una fase di splendore economico, probabilmente, irripetibile. All’alba degli anni ’90 il Belpaese era la quarta economia mondiale e, soprattutto, aveva reso i suoi cittadini tra i più ricchi, grazie a case di proprietà, lavori stabili e una possibilità di crescita impressionante. Per chi era un’amante di moto e di auto c’era l’imbarazzo della scelta.
I brand italiani di lusso sono sempre stati al top, ma la Ducati di allora non era paragonabile a quella attuale. Per questo motivo esordirono delle moto giapponesi che per performance e affidabilità si lasciarono preferire. Scoppio la giappo-mania con una produzione di moto di altissimo livello. La sfida tra Honda, Yamaha, Kawasaki e Suzuki toccò le vette più elevate e gli italiani si lasciarono ammaliare dalla tendenza ad accaparrarsi un prodotto, a basso prezzo, di altissima qualità.
Il brand di Kobe iniziò a produrre negli anni ‘90 moto sportive, altamente, prestazionali. Sul mercato arrivarono soluzioni all’avanguardia ad un costo più basso rispetto ai competitor europei. Oggi quei modelli sono ritracciabili ad un prezzo usato super vantaggioso. La Kawasaki ZZR 600, ad esempio, è una moto che fece faville. La lunghezza è di 211 cm, la larghezza di 70 cm e l’altezza minima della sella è di 78 cm, con il peso complessivo che è di 195 kg. Vi siete mai chiesti perché la Kawasaki è di colore verde? I motivi di questa scelta cromatica.
Il cuore era un quadricilindrico da 600 di cilindrata con una potenza massima di 104 cavalli. Una potenza che ancora oggi metterebbe i brividi a centauri navigati, considerando l’assenza di elettronica, ed un cambio sequenziale da 6 marce. Sul mercato dell’usato è stata proposta dalla concessionaria Monza Bike che si trova a Lissone, nella provincia di Monza e Brianza. L’anno nel quale questa moto è stata immatricolata è il 1994 e presenta soli 60 mila km.
Questo modello risulta iscritta alla FMI, Federazione Motociclistica Italiana. La si può dunque usare anche in occasione di gare amatoriali. E’ un modello Euro 0 e consuma tanto, ma con soli 1900 euro vi troverete una belva da competizione nel vostro garage. Occorre avere un alto grado di esperienza per godere al 100% della potenza mostruosa di questa moto giapponese. A questo prezzo troverete diverse competitor di quell’epoca, ma i tecnici della Kawasaki alzarono l’asticella con soluzioni tecniche futuristiche.