La FIAT ha fatto la storia dell’automobile in Italia e nel mondo, con diversi modelli diventati iconici come quello dell’africana che è un’autentica leggenda.
La FIAT in Italia ha dato vita ad una vera e propria rivoluzione nel mercato dell’auto: con la sua creazione, l’azienda in sé per sé, l’avvocato Gianni Agnelli ha dato lavoro a centinaia di italiani, ha esportato il Made in Italy nel mondo ed è fondamentalmente entrato nella storia. Tanti sono i modelli che con il tempo sono diventati iconici e in molti ricorderanno anche questa FIAT africana che è diventata una vera leggenda per molteplici motivi.
Vogliamo parlarvi quest’oggi di quello che è stata per la FIAT l’unico modello di fuoristrada, ovvero della FIAT Campagnola. Questa è arrivata sul mercato automobilistico con due generazioni: la prima del 1951 e la seconda del 1987. Ovviamente la prima data parla da sé, così come la sua forma votata ad un uso ben specifico. La Campagnola ha infatti visto la luce nel Dopoguerra, su richiesta specifica del Ministero della Difesa, ed è in tal senso che è entrata nella storia.
Gli appassionati di storia e di motori sapranno infatti che questo è stato l’unico fuoristrada nella storia ad essere riuscito ad attraversare l’Africa intera. Da Sud fino a Nord, in soli 11 giorni (e 4 ore). L’impresa, perché solo così può essere definita, era stata ideata per promuovere questo gioiellino di casa FIAT e si può dire che l’iniziativa è riuscita perfettamente.
L’impresa della FIAT Campagnola resterà nella storia: a portare a termine la missione nel 1952 fu Paolo Butti
A compiere l’impresa è stato appunto il pilota Paolo Butti, che aveva già conosciuto il territorio africano grazie ai raid compiuti per conto dello Stato italiano. Con lui il collaudatore Domenico Racca e un’altra vettura per portare anche tutta l’attrezzatura necessaria per affrontare il lungo viaggio ma ovviamente anche per documentarlo grazie al lavoro dell’Istituto Luce con l’operatore Aldo Pennelli.
Il viaggio ebbe inizio a Città del Capo, il 21 gennaio 1952, e proseguì fino ad Algeri. Non mancarono le piogge torrenziali così come le zone con forte siccità del deserto e i pericoli relativi per lo più ad alcune zone dove ancora al giorno d’oggi è severamente vietato circolare di notte. Furono percorsi ben 15.256 chilometri. L’esperienza per la FIAT e non solo fu indimenticabile.