Protagonista di un difficile avvio di stagione Quartararo punta a fare il risultato al Mugello. Ma qualcosa lo preoccupa.
Dopo circa un mese di pausa la MotoGP è pronta ad accendere di nuovo i motori sul circuito del Mugello, un tracciato storicamente non molto favorevole alla Yamaha a causa del lungo rettilineo, anche se in tempi recenti la M1 ha saputo fare la differenza nell’ultimo settore, tanto che Quartararo ha conquistato due podi nelle ultime due edizioni, e nel 2021 aveva pure vinto.
In quell’anno le cose però erano un po’ diverse e decisamente più confortanti. Oggi invece, Fabio è soltanto nono della generale con 49 punti e con un’unica top 3 conquistata nella gara domenicale di Austin.
Riscontri che non lo fanno stare tranquillo. Quello che è certo è che il francese è arrivato al primo appuntamento italiano del Mondiale 2023 senza sapere cosa attendersi.
Un’incognita totale che potrebbe giocare a suo favore, non avendo nulla da perdere e tutto da guadagnare.
Parlando nella classica conferenza del giovedì il centauro di Nizza ha ipotizzato possibili difficoltà a causa della fisicità del tracciato.
“L’uscita dalle curve lente ci penalizza in maniera importante per via dell’aerodinamica della moto, tuttavia i cambi di direzione veloci sono ancora più complicati per noi, quindi non credo che soffrirò quanto in Texas e in Francia“, ha provato a guardare al weekend in approccio con positività, addirittura professandosi convinto di un esito migliore rispetto a quello raccolto nel 2022 quando aveva tagliato il traguardo in quarta piazza.
Attualmente fanalino di coda tra i costruttori, la Casa del Diapason sta cercando di riscostruirsi da zero o quasi. Le ultime settimane sono state di intense prove per trovare una quadra che ancora latita, anche per questo, per evitare di perdere ulteriore terreno, la squadra in corrispondenza del fine settimana di Jerez ha optato per tornare alla vecchia configurazione della moto.
Visto che nessuna delle novità funzionava, i giapponesi hanno preferito recuperare il passato. “Andremo avanti così per altre tre corse, poi ci sarà la pausa estiva e rifletteremo sul da farsi. Forse l’azzardo compiuto non darà frutti, ma almeno ci potremo muovere su un terreno che conosciamo“, ha analizzato e motivato la scelta.
Il 24enne non ha nascosto la sua grande frustrazione, in quanto mai come lo scorso inverno aveva collaudato tanti pezzi tra telaio, motore e aerodinamica. “Dispiace non poter usufruire di ciò che ho testato“, ha dichiarato quasi rassegnato.
Ben lungi dal fare proclami ottimistici, il transalpino ha confermato di non avere aspettative, malgrado l’augurio sia sempre quello di fare il meglio possibile. Ben attento a non farsi castelli e piani, ha ristretto il campo alla qualifica. “Spero di inserirmi nelle prime file“, il proposito che volontariamente ha escluso previsioni in ottica Sprint Race o GP vero e proprio.
Precisando come negli States l’aver avuto un sabato gagliardo abbia portato ad un buon esito non tanto per meriti propri, quanto per le cadute di Marquez e Bagnaia che lo hanno agevolato, El Diablo ha concluso sostenendo di non voler focalizzarsi troppo su quel che sarà per non rimanere deluso in caso di nuova debacle.