Simbolo della gioventù il motorino viene visto come un mezzo di trasporto abbastanza ecologico date le dimensioni. Ma è davvero così?
Soprattutto se non si abita in un grosso centro dove il sistema di trasporto pubblico è ben funzionante, il motorino rappresenta una sorta di salvagente, specialmente per i ragazzini che devono andare a scuola e magari non hanno nessuno che li accompagni, ma allo stesso modo è apprezzato dagli adulti delle grandi città che per sfuggire al traffico scelgono l’opzione più comoda E’ un pensiero condiviso che, trattandosi di un veicolo di piccole dimensioni sia poco inquinante, ma forse non è esattamente questa la verità.
Motorino e inquinamento, cosa ci dicono i dati
Cominciamo con il dire che le emissioni dipendono dalla tipologia di propulsore utilizzato, la classe di riferimento e lo stile di guida. In genere però uno scooter rilascia nell’aria tra i 100 e i 150 g di Co2 ogni km, ovvero tanto quanto un’auto, considerato che una Euro 6 oscilla tra i 120 e i 150 g al km.
La grandezza quindi non conta, ma ciò che preoccupa sono le sostanze liberate. Non si parla infatti soltanto di anidride carbonica. I motorini sono portatori di ossidi di azoto, monossido di carbonio e idrocarburi combusti. Un mix letale che porta all’incremento dello smog, nonché alle piogge acide. In questo elenco fatale per la salute, non possono mancare le polveri sottili e, se si possiede un modello piuttosto datato, va aggiunto pure il rumore.
A fronte di tale informazione vediamo ora come fare per renderli meno impattanti. La prima dritta è di prediligere quelli che contemplano le normative più recenti in termini di emissioni, quindi prediligere quelli elettrici ed evitare di guidare a strappi, quindi con accelerazioni e frenate violente.
Come ridurre le emissioni e il rumore
Da questo punto di vista ci viene in soccorso Matthias Haasper dell’Istituto Tedesco per la Sicurezza delle Moto, il quale ha prodotto un vademecum indirizzato ai motociclisti e a tutti coloro che proprio non riescono a rinunciare alo piacere di mettersi in sella, per prendere i classici due piccioni con una fava. Per inquinare di meno e ridurre il disturbo acustico il consiglio è quello di accelerare con minor frequenza, quindi prediligere un’andatura costante, e in particolare imparare ad usare bene le marce, evitando rallentamenti improvvisi. In questa maniera, anche la ripresa, diventa più dolce e non vengono prodotti suoni molesti.
Rainer Gurke, istruttore di guida sicura all’Auto Club Europa, invece, suggerisce di cambiare approccio nelle curve, quindi prenderle con passo più blando, e uscirne con una leggera accelerazione, senza intervenire sul cambio.
Stare attenti a come si guida significa anche risparmiare denaro. Procedere in maniera accorta e senza strappi, permette un consumo di carburante più contenuto.
Se, ricollegandoci a quanto detto prima, si ha tra le mani un mezzo non proprio all’avanguardia, è buona cosa portarlo in officina regolarmente, così da assicurarsi che tutto funzioni, specialmente a livello di motore. Basta infatti un leggero danno perché le emissioni crescano. Per concludere, anche se i prezzi sono ancora elevati, se si sa che lo scooter lo si userà prettamente in città, è meglio orientarsi verso gli esemplari a batteria.