Tra i tanti posti dove potete trovare una Vespa di Piaggio non ci saremmo mai aspettati di annoverare un campo di battaglia: eppure è così.
Prodotta in milioni di esemplari fin dal 1948 la Piaggio Vespa è la motoretta più diffusa nel mondo nonché uno dei prodotti Made in Italy che chiunque in tutto il mondo conosce per forza. Di questo scooter, ormai i nostri lettori di lunga data lo sapranno, sono stati messi in strada molti modelli speciali come motorette anfibie, cingolate e tante altre ancora.
Una variante che pochi conoscono però è stata realmente impiegata in guerra in almeno un’occasione come testimoniano alcuni storici.
La Piaggio…da guerra
Stiamo parlando della Piaggio Vespa 150 TAP, esteticamente parlando identica ad una normale motoretta italiana…se non per il fatto che a bordo dello scooter poteva essere montato un vero e proprio cannone anticarro.
Non si sa con esattezza come sia venuta allo stato maggiore dell’Armeè de Terre l’idea di impiegare proprio questo veicolo per le unità speciali dell’esercito: probabilmente le dimensioni compatte del motorino e il suo costo relativamente basso lo rendevano il veicolo ideale per le forze aviotrasportate ma il bello deve ancora arrivare: non abbiamo ancora parlato dell’armamento di bordo.
Impiegato in guerra
La tecnica del Piaggio Vespa 150 TAP si basava su un’arma molto diffusa negli anni cinquanta, il cannone senza rinculo RR 75, un’arma anticarro leggera caratterizzata dall’assenza di rinculo – l’arma scattava in avanti anziché indietro al momento dell’utilizzo – capace di distruggere un blindato leggero su distanze ragionevoli. L’arma veniva montata a bordo degli scooter e trasportata sul campo di battaglia dove i parà francesi potevano usarla.
Il mezzo costava complessivamente meno di 500 Dollari risultando un’alternativa molto economica oltre che aviotrasportabile alle jeep che nel dopo guerra non erano disponibili in numero così grande nel paese. Secondo alcuni storici, le Vespa TAP sarebbero state effettivamente usate in guerra in Algeria ed Indocina in due conflitti coloniali che videro la Francia impegnata negli anni cinquanta.
A bordo del mezzo per finire si trovavano due taniche di benzina e sei munizioni per l’arma che potevano essere rapidamente caricate nel cannone in caso di attacco. Al giorno d’oggi, veicoli simili sono completamente improponibili ma all’epoca si trattò di un’idea molto intelligente che per qualche motivo nessun altro esercito del Patto Atlantico pensò di imitare.