Moto splendide da vedere, veloci come razzi e piene di tecnologia. Ma non si vendono, cerchiamo di capire perché
Ci sono moto che hanno tutto per essere amate: stile, prestazioni e anche un’erediutà leggendaria. Eppure non vendono, nessuno sembra essere intenzionato a firmare il contratto d’acquisto e portarsele a casa. Perchè? Abbiamo cercato di indagare uno dei misteri più fitti nel mondo delle due ruote: quello di LimeWire.
Harley-Davidson ha creato il marchio per entrare nel mondo delle moto elettriche di lusso. L’idea sembrava vincente: prendere il meglio della tecnologia americana e trasformarlo in due ruote silenziose. Il risultato sono quattro modelli che sembrano disegnati per il prossimo secolo. La One, la più potente del gruppo, sfreccia da 0 a 100 in tre secondi.
L’autonomia racconta però una storia molto meno gloriosa. In città si viaggia tranquilli per 235 chilometri. Fuori dal traffico urbano tutto cambia: i chilometri si riducono a 115. Un giro fuori porta diventa un’avventura, scandita dalle soste per ricaricare. La batteria chiede un’ora di pazienza per tornare al massimo, usando le colonnine veloci. A casa serve una notte intera. Troppo, decisamente troppo.
Gli altri modelli della famiglia non brillano per autonomia. La S2 Del Mar tocca i 194 chilometri in città, che si trasformano in 115 quando si preme sull’acceleratore in autostrada. Mulholland e Alpinista seguono lo stesso schema: perfette per girare in centro, complicate per i viaggi lunghi.
La costruzione è ai massimi, con un telaio che sembra scolpito da un blocco di alluminio. Le sospensioni Showa e i freni Brembo non temono confronti. Lo schermo touch si collega al telefono e offre sette modi diversi di guidare mentre la sella ti accoglie come una poltrona. Il peso, grande limite di progetti del genere, si sente poco grazie al motore sistemato in basso.
Infine ci sono i prezzi, che tolgono il fiato. La Alpinista parte da 19.307 euro. La Del Mar sale a 19.612. La One raggiunge i 25.712 euro. È la stessa cifra a cui si compra una Ducati Panigale V4: un confronto impietoso.
La tecnologia non manca, le prestazioni nemmeno. Il problema sta nel convincere chi ama le moto a spendere così tanto per una due ruote che resta limitata nell’uso quotidiano. La rivoluzione elettrica delle moto deve fare i conti con due ostacoli: un’autonomia ancora troppo corta e prezzi che sembrano scritti per un altro pianeta.
Le LiveWire sono come un vestito di alta sartoria: bellissimo da vedere, perfetto nei dettagli, impossibile da comprare per quasi tutti. Il futuro delle due ruote elettriche passa da una robusta democratizzazione: senza scendere con i prezzi sarà difficile avere successo, anche puntando all’altissimo di gamma.