Nell’immaginario comune, MV Agusta è una marca produttrice di motociclette sportive e da turismo che hanno ben poco a che vedere con il mezzo di oggi: eppure ai loro albori, i progettisti del marchio hanno fatto una cosa incredibile.
Non c’è niente di più divertente per un appassionato di motociclismo di andare alla ricerca dei veicoli più incredibili ed impensabili mai prodotti dalla sua casa produttrice del cuore come in questo caso un pezzo di storia del motociclismo sportivo italiano: oggi la vediamo con occhi diversi ma un tempo, questa casa era molto differente da come si presenta.
Tra le tante case nate dalle ceneri dell’industria pesante del nostro paese del dopo guerra, quando i bombardamenti prima alleati e poi tedeschi avevano ridotto in macerie gran parte delle strutture produttive italiane, non possiamo non citare la MV Agusta, marchio autore di tante motociclette dalle prestazioni sportive e dal design meraviglioso.
La casa varesina fondata nel 1945 è un vero pezzo di storia nel mondo delle due ruote del nostro paese anche se ha un vissuto travagliato avendo cambiato mano più volte nella sua storia prima venendo acquisita dalla compaesana Cagiva, passando per il Gruppo Castiglioni ed Harley Davidson fino ad essere comprata lo scorso anno da KTM, nota casa produttrice europea che partecipa pure al campionato di MotoGP da anni.
Nel listino storico del marchio c’è un mezzo che Agusta non vorrebbe farvi conoscere: del resto con ben 75 titoli ufficiali conquistati nelle varie discipline sportive che si corrono sulle due ruote principalmente tra gli anni cinquanta e settanta, la casa italiana che risulta tra l’altro la più vincente d’Europa dati alla mano ha un certo ripudio nei confronti del suo passato.
Non che ci sia nulla di male, ma diciamo che la casa Agusta non è famosissima per aver prodotto mezzi da lavoro sulla falsa riga dell’Ape di Piaggio pochi anni dopo la sua fondazione. Abbiamo pensato che il marchio si vergognasse dato che online, è praticamente impossibile reperire fotografie o comunque informazioni sul mezzo che state per vedere, realmente prodotto e venduto dal marchio per pochissimi anni.
Spesso confuso con la storica MV98 con cui la casa italiana cominciò subito a macinare vittorie a pochi mesi dalla sua apertura, il MV Agusta Motocarro 98 è il mezzo più singolare mai costruito dal marchio che tentò brevemente di inserirsi in un settore molto lontano da quello che poi sarebbe diventato il mercato preferenziale del marchio.
Il singolare veicolo che come si evince dalla disposizione dei comandi presenta un cassone disposto frontalmente anziché posteriormente come su molti veicoli del genere, inclusa la famosissima Ape, non riscosse troppo successo all’epoca, venendo prodotto tra il 1946 ed il 1947 in appena un centinaio di unità destinate al lavoro nei piccoli centri abitati lombardi dove la casa iniziava a vedere i propri prodotti. Il motocarro era spinto da un motore monocilindrico da 98cc per 3,5 cavalli di potenza identico a quello usato su una motocicletta.
La portata del veicolo era piuttosto bassa, appena 250 chilogrammi di carico effettivo che per un mezzo di questo tipo, anche all’epoca, non era esattamente esaltante. Comunque il rarissimo mezzo è ampiamente riconosciuto come un veicolo storico dai collezionisti che qualora dovessero trovarne uno all’asta non si farebbero pregare per comprarlo a peso d’oro.