Prezzo Benzina, va sempre peggio: altroché cartelli, sta succedendo di nuovo

Malgrado l’obbligo di esporre i prezzi medi del carburante, gli automobilisti continuano a dover sborsare grosse cifre per fare il pieno.

A partire dallo scorso 1 agosto, l’articolo 6 del decreto ministeriale del 31 marzo 2023 sulla comunicazione dei prezzi dei distributori di carburante è stata estesa a tutta la rete nella speranza che terminasse la corsa verso l’alto delle ultime settimane.

Caro benzina, provvedimento Governo
Il caro benzina non accenna a diminuire (Pixabay) – Nextmoto.it

La maggior trasparenza richiesta avrebbe dovuto in teoria scoraggiare i furbi, quei proprietari di stazioni di servizio che, nottetempo e in maniera ingiustificata gonfiavano il costo di benzina e diesel per guadagnare di più, malgrado un costante calo del valore del petrolio.

Questo provvedimento non pare tuttavia aver garantito buoni frutti, anzi al contrario avrebbe prodotto l’opposto.

Rincaro carburanti, cosa sta succedendo

Quando ci si avvia verso la settimana più calda dell’anno per quanto concerne gli spostamenti, fare il rabbocco non accenna a calare in termini di impatto sul portafoglio, tanto che alla fine quello che doveva essere un aiuto per gli utenti, è diventato materiale d’innesco per una nuova polemica.

A scatenarla in particolare l’Unione Nazionale Consumatori la quale ha bocciato senza appello l’iniziativa dell’Esecutivo Meloni. Se il target di base doveva essere quello di bloccare eventuali speculazioni da parte appunto di chi gestisce le strutture per il rifornimento, finora è andato a vuoto.

Secondo quanto dichiarato dal presidente Massimiliano Dona, l’incremento dei costi, piuttosto che la loro mitigazione non ha trovato compimento. E’ stato un fallimento, lo sfogo riportato da hdmotori.it. A suo avviso siamo ai limiti della beffa visto che in queste ore chi si trova a fare benzina al fai da te in autostrada arriva a pagare 2 euro puliti, mentre nel giorno dell’entrata in vigore della regola dei cartelli bastavano, si fa per dire, 1,984 euro.

Facendo un rapido calcolo, già dopo quattro giorni si era verificato un rincaro di 1,6 centesimi di euro al litro, ovvero 80 centesimi per fare un pieno da 50 litri.

E per il diesel la situazione non è meno aspra. Certo siamo ben lontani dai momenti in cui era più oneroso della benzina, tuttavia pure qui la correzione verso l’alto si fa sentire. Sempre in autostrada, al self si è passati da 1,854 euro al litro a 1,886 euro, in sintesi un rincaro di 3,2 centesimi al litro, quindi 1,60 euro totali.

Prezzo medio benzina, cartelli
Flop del cartello con il prezzo medio della benzina (Ansa) – Nextmoto.it

Vediamo ora nello specifico quali sono le regioni che hanno sofferto e stanno patendo di più. Stando ai dati medi forniti dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Lazio è stato il territorio più severo con un incremento di 95 centesimi a rifornimento, seguito a distanza ravvicinata dalle Marche, l’Umbria, il Molise e il Friuli con un salto avanti di 90 centesimi per fare il pieno. Sul fronte diesel la meno virtuosa è il Molise che addirittura ha incrementato la spesa di 2,25 euro per riempire il serbatoio. Dopo di lei non si distinguono in positivo l’Umbria con un +2,20 euro, Lazio e Puglio con un incremento di 2,05 per il rabbocco fino all’orlo.

Stando ai dati più aggiornati le vetture a GPL oggi spendono 0,83 centesimi al litri, a metano 1,53 euro, in entrambi i casi serviti. Mentre al self l benzina costa 2,01 euro e il gasolio 1,89 euro.

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