Le parole di Bagnaia nel post-Le Mans hanno fatto infuriare Hervé Poncharal. Ecco il motivo e la replica del manager della KTM.
Il weekend di Le Mans per Pecco Bagnaia è stato davvero molto duro. Dopo la pole strappata di prepotenza a Marc Marquez e il podio nella gara Sprint, la domenica il campione in mondo in carica della MotoGP era pronto a mostrare tutto il potenziale della sua Ducati GP23.
Dopo una buona partenza e una prima fase di studio, Bagnaia aveva cominciato ad aumentare il ritmo, ma al sesto giro è stato colto di sorpresa dal sorpasso di Maverick Vinales e nella parte conclusivo del tracciato francese è arrivato a contatto con lo spagnolo, chiudendo la sua corsa sulla ghiaia.
Un episodio questo che non ha fatto altro che alimentare nuove polemiche tra i piloti sui sempre più numerosi contatti che si registrano nei weekend di gara, con una serie di infortuni che già fa spavento. C’è però un altro aspetto che ha suscitato un dibattito alquanto vivace ed è dovuto sempre a Bagnaia che ha tirato in ballo la grande competitività dei team satelliti, facendo una richiesta particolare, ossia quella di “tornare ad avere un po’ di differenza tra moto ufficiali e moto date ai team privati“.
Bagnaia, arriva la bacchettata di Poncharal
Le parole del campione del mondo, come detto, non sono passate inosservate e hanno fatto storcere il naso in particolar modo a chi nel paddock da tempo è presente con un team privato, Hervé Poncharal, tra l’altro anche presidente dell’IRTA. Quest’ultimo, senza mezzi termini, ha bollato come “stupidaggine” la proposta di Bagnaia ai microfoni di Paddock-GP.
Per giustificare la sua reazione ha affermato che anche il campione del mondo in carica ha beneficiato di questo sistema, ricordandogli che prima di passare al team ufficiale Ducati ha potuto avere moto ad alte prestazioni nel team satellite Pramac, dove proprio grazie a questo è riuscito a mettersi in mostra.
E ha aggiunto: “Sappiamo il lavoro che abbiamo fatto, noi, per poter avere una griglia decente, noi team indipendenti, con la Dorna, con la FIM, con la MSMA, siamo riusciti a convincere i costruttori a dotarci di moto ad alte prestazioni, perché è nel loro interesse promuovere i giovani piloti e avere più feedback sui loro aggiornamenti“.
Poncharal poi ha avvertito Bagnaia che per i team indipendenti avere moto competitive permette di convincere i propri partner a proseguire con loro e conquistare anche nuovi sponsor, fondamentali per permettere a questi di rimanere in MotoGP.
Di nuovo ha lanciato al pilota Ducati un monito: “Non siamo lì solo per riempire la griglia ma siamo lì per competere e vincere, come tutti“. Per finire ecco un’altra stoccata: “È una mancanza di rispetto anche nei confronti dei suoi colleghi del VR46! Sarebbe bello se ne parlasse con Bezzecchi. E’ stato insegnato che è meglio girare la lingua 7 volte in bocca prima di dire qualcosa di stupido. E lui ha detto un’enorme assurdità! Personalmente mi ha scioccato molto perché è antisportivo“.