Arrivano delle nuove regole per chi va in moto, alcune delle quali non faranno molto piacere. Una pioggia di obblighi davvero stringenti
I motociclisti in giro per l’Europa, per passione o per obblighi di traffico, sono uno zoccolo duro molto ben strutturato, soprattutto nelle grandi città. In un periodo di grossa crisi può essere anche una soluzione low cost rispetto alla macchina.
Non siamo ancora ai livelli asiatici, dove le due ruote sono ormai un must per muoversi nelle sempre più congestionate metropoli orientali, ma ci stiamo avvicinando a larghi passi. L’Europa, vuoi per la recente crisi economica, vuoi per un grande aumento del traffico nel periodo post pandemico ha osservato una buona crescita dei motocicli, soprattutto come alternativa alla macchina nella mobilità cittadina quotidiana.
Purtroppo maggior diffusione fa rima anche con maggiore rischio di incidenti e le conseguenze spesso sono assai serie. Se andiamo ad esempio a guardare il caso spagnolo notiamo come gli ultimi mesi siano stati davvero duri sotto questo punto di vista, con statistiche preoccupanti.
In Spagna nel 2023 sono morti nel traffico 299 motociclisti, con un aumento del 20% in più rispetto all’anno precedente, quando se ne erano registrati 254. Questi numeri hanno suggerito all’autorità iberica dei trasporti DGT (Direccion General de Trafico) di correre ai ripari. Tramite il ministro degli Interni Fernando Grande-Marlaska sono state annunciate delle decisioni piuttosto forti in tema di sicurezza.
Arrivano degli obblighi stringenti per i motociclisti spagnoli, che nei prossimi mesi dovranno cambiare profondamente le proprie abitudini, nel nome di una maggiore sicurezza. Innanzitutto diventa obbligatorio l’uso del casco integrale o dei casco modulari. Niente più caschi jet, anche in estate quando le condizioni climatiche lo suggerirebbero.
Inoltre, copiando quanto avvenuto in Francia già dal 2016, diventa obbligatorio anche l’uso di guanti omologati per moto, di norma non troppo economici. Il tutto è ovviamente valido anche per gli scooter e quindi riguarda moltissimi cittadini di Spagna. Per quanto riguarda l’Italia non esistono ancora decisioni in tal senso e gli obblighi continuano ad essere molto meno, ma c’è il rischio che in futuro si possa dare uno sguardo a quanto avvenuto oltre i Pirenei per prendere spunto. Di certo non è qualcosa che arriverà a breve giro di posta, con le modifiche del Codice della Strada che già hanno fatto abbastanza discutere.