Lo aspettavano un po’ tutti dall’anno in cui è uscito di produzione: così questo noto motorino costruito dalla casa italiana forse più famosa del mondo si appresta a tornare sul nostro mercato senza emettere un filo di smog. Quando potremo guidarlo? Molto presto e con pochi soldi, ecco come!
Se siete cresciuti in un qualsiasi decennio del secolo scorso non potete non aver mai messo le mani su uno scooter come questo: la motoretta di cui parliamo oggi ancora più della Vespa o del Liberty ha reso il motorino un bene popolare disponibile per chiunque. In questa veste innovativa però non si era mai visto, ecco come lo hanno prodotto.
Fai ciao con la mano!
Porta il nome di una delle parole italiane più facili da imparare e più simpatiche da pronunciare, non certo per caso: se c’è un motorino che ha reso i mezzi a due ruote alla portata di qualsiasi ceto e classe sociale nel corso del 900 questo non può essere che il Piaggio Ciao, uno scooter leggendario che molti di voi avranno già guidato almeno una volta.
Questo due ruote che sa molto di nostalgia – non è più in produzione da poco meno di una ventina d’anni infatti – non raggiungerà la fama della Vespa che è stata importata anche in India, Giappone e Stati Uniti e per questo è sicuramente più conosciuta ma riesce ancora ad emozionare gli italiani come pochi altri modelli. Vediamo come siamo arrivati al modello speciale da poco reso idoneo per correre sulle nostre strade.
Mezzo secolo di emozioni
Introdotto nel 1967, il piccolo Piaggio Ciao con il suo motore monocilindrico a due tempi da poco più di un cavallo di potenza è stato il compagno di viaggio di tantissimi italiani in città ma raramente per le autostrade: caratterizzato da un piccolo ma solido telaio e da una velocità massima poco superiore ai 40 chilometri orari, il Ciao è quel classico motorino che si regala al figlio che ha appena preso il patentino per prendere la mano con la guida.
Ciononostante, proprio la semplicità del mezzo come è avvenuto in altri casi – quello dell’Honda Cub è emblematico anche in quanto a numero di esemplari prodotti – lo ha reso un must have del settore al punto che oggi, molti collezionisti custodiscono gelosamente il proprio Ciao che un domani potrebbe valere una fortuna sul mercato dell’usato.
Ci sei mancato!
A differenza di modelli come la Vespa e l’Ape il Ciao è uscito di produzione da un pezzo e in effetti era dal 2006 che non lo vedevamo in giro per le nostre strade in una nuova versione come quella prodotta dalla ditta Ambra. La casa italiana opera in un settore relativamente giovane, quello dei kit di conversione per motocicli elettrici che permettono di trasformare un mezzo inquinante in un silenzioso e poco ingombrante due ruote senza nessuna emissione di smog.
Il Decreto Trasporti dello scorso anno ha finalmente reso legittimo l’operato della casa che con l’Ambra Piaggio si propone di trasformare il vostro piccolo motorino in quello che è a tutti gli effetti un ibrido tra un E-Bike ed uno scooter che si può portare anche con il Patentino AM riservato ai minori che guidano motocicli di questo genere. Tutto questo con una spesa inferiore ai 3.000 Euro, sicuramente meno di quanto vi costerebbero molti motorini nuovi.
La casa offre anche la possibilità di restaurare modelli ormai inutilizzabili con un piccolo extra: il kit va a sostituire il piccolo motore dello scooter originale ma si monta sulla ruota posteriore anziché sotto il telaio come su un qualsiasi motorino. Cosa ne pensate? Non vi intriga l’idea di tornare in strada su una storica motoretta italiana? Noi ci faremo sicuramente un pensierino.