Piaggio si prepara a chiudere un 2011 che le ha regalato buone
soddisfazioni soprattutto sui
mercati emergenti dell’Estremo Oriente, gli unici al momento in grado di garantire
vendite (e quindi
ricavi) ai grandi player di un
comparto motociclistico che, a quanto sembra, neppure nel 2012 vedrà giungere segnali positivi da un
Vecchio Continente sempre più incapace di liberarsi di una
crisi che appare ormai strutturale anche agli occhi degli osservatori più imparziali ed ottimisti.
In particolare, guardando ai mercati europei, il
gruppo Piaggio prevede di continuare a risentire abbastanza del
calo del mercato italiano e di dover continuare a fare i conti con il vero e proprio
tracollo dell’economia ellenica e con una netta contrazione delle vendite in
Spagna (-15%) e nei paesi del
Benelux (-20%). In Francia invece l’andamento dovrebbe essere leggermente negativo (-3/-4%), cosa dovuta al successo di un prodotto come il
Piaggio Mp3, mentre in Austria, Germania e Svizzera le cose continueranno ad andare decisamente meglio visto che i rispettivi mercati dovrebbero far segnare un lieve
aumento delle vendite che fa ben sperare anche per il
futuro.
Ma la vera partita del 2012 si giocherà in
Asia, dove il gruppo
Piaggio cercherà di raddoppiare l’attuale produzione di
Piaggio Vietnam e di portare a regime nel più breve tempo possibile la produzione dello stabilimento di
Baramati (India): queste due obiettivi, se centrati, darebbero a Piaggio la possibilità di ampliare i propri
margini di profitto e di incrementare la
forza dell’azienda dal punto di vista economico e finanziario, risultato davvero niente male in un periodo di crescente
incertezza.
Tutto questo è tra l’altro è ampiamente alla portata di un’azienda che,
forte di una maggiore internazionalizzazione di mercati e poli produttivi, può comunque guardare con abbastanza
serenità ai prossimi anni, nei quali però dovrà stare attenta a non farsi sfuggire altre opportunità di
business, dovunque queste si presentino.