I dati ufficiali emersi sul tema delle auto e delle moto hanno preoccupato tutti. Il pericolo è ancora troppo alto.
Il tema è parecchio delicato e può esser spiegato in maniera efficace solamente tramite la comparazione dei dati. Ogni discussione aperta sulla viabilità delle auto e delle moto è, anno dopo anno, costantemente allarmante. I pericoli per chi circola sulle strade italiane sono ancora troppo alti e ciò sta preoccupando particolarmente tutti i cittadini.
Numeri alla mano, i troppi incidenti registrati tramite una ricerca ACI-Istat stanno ancora causando troppi morti sulle strade italiane. Pur se i decessi sono diminuiti nel 2023 del 3,8% in confronto all’anno precedente e del 4,2% in confronto al 2019, sinistri e feriti sono in aumento. Fra le cause principali degli incidenti vanno segnalati i seguenti comportamenti scorretti: eccesso di velocità, guida pericolosa o distratta, mancato rispetto della distanza di sicurezza o della precedenza, l’assunzione di alcol e di droghe.
Il numero di incidenti con lesioni alle persone coinvolte registrato nel 2023 è stato pari a 166.525, ossia +0,4% in confronto all’anno precedente. I feriti sono stati 224.634, +0,5% in confronto al 2022, mentre il numero di decessi è stato di 3.039. Sono dati che fanno venire i brividi, specie se poi ci soffermiamo su quelli riguardanti le moto e gli scooter.
Ricordiamo sempre che per chiunque avesse la voglia o la necessità di voler testare la propria capacità di guidare un mezzo oltre i limiti di velocità consentiti, ci sono sempre i circuiti a disposizione di tutti. Inoltre, esistono anche dei corsi appositi per poter migliorare la propria guida, specie per quanto riguarda i veicoli di alte cilindrate. Superare i limiti di velocità in strade urbane, extraurbane e in autostrada è pericolosissimo per chiunque transiti in quel tracciato, il quale può rimanere vittima di un incidente.
Fra i soggetti maggiormente a rischio ci sono in special modo i pedoni, i ciclisti e i motociclisti. Il numero di moto coinvolte in sinistri, 61,9 ogni 10.000 motoveicoli circolanti, è ancora allarmante. Il dato medio riportato dal rapporto ACI-Istat fa paura, specie se poi viene evidenziato il fatto che in alcune regioni l’indice è molto più alto.
La classifica delle regioni in cui sono interessate più moto ha in testa la Liguria con un indice pari a 104,3 ogni 10.000 motoveicoli circolanti. Dopodiché, è seguita dal Lazio, con un indice di 96,2, dalla Toscana, a 78,8, dalla Lombardia, con un indice di 64, e dalla Puglia, ferma a quota 61,7.
Se ci soffermiamo sulle province, invece, la maglia nera cell’ha Genova, con 123,9 moto ogni 10.000 moto coinvolte in incidenti. Al secondo posto c’è Firenze, a quota 122,1, e poi Roma (114,1) a chiudere il podio. Al quarto posto c’è Milano (107,3), al quinto Trieste (99,7) e al sesto Bari (90,7). Le province più virtuose, invece, sono quella di Enna (16,6) e di Isernia (19,3).