Sono stati momenti da brivido per tutti gli appassionati del grande marchio americano. FInalmente una nota ufficiale mette chiarezza.
Le grandi bicilindriche americane non sono solo una questione tecnica ma anche di passione, di amore, di culto per la storia. E proprio la loro storia ha rischiato di scomparire, dando un colpo al cuore ad ogni harleista. In un angolo remoto della Scozia, ad Aberlemno, si trova una modesta casa di pietra che racconta una storia straordinaria.
Il Netherton Cottage non è un edificio qualunque: qui nacque William C. Davidson nel 1846, padre di tre dei fondatori della Harley-Davidson. La famiglia visse in queste stanze fino al 1857, prima di attraversare l’oceano verso l’America. Non immaginavano che quel viaggio avrebbe dato vita a uno dei marchi motociclistici più famosi del mondo.
Il destino del cottage sembrava segnato dopo anni di abbandono. Nel 2008 un motociclista locale aveva tentato di trasformarlo in una pensione per centauri di passaggio. L’idea non aveva funzionato e l’edificio era finito sul mercato immobiliare. Nessun acquirente si era fatto avanti dal 2021, lasciando la struttura in balia del tempo e delle intemperie.
La svolta è arrivata grazie a Nyree Aitken. Ha organizzato una raccolta fondi che sembrava impossibile: servivano 320.000 sterline per salvare quelle mura storiche. Il Community Ownership Fund britannico ha risposto presente, insieme a centinaia di appassionati da tutto il mondo. La stessa Harley-Davidson non è rimasta a guardare.
Bill Davidson e il CEO Jochen Zeitz sono arrivati fino in Scozia. Hanno camminato tra quelle stanze, respirato l’aria di casa. L’azienda ha contribuito economicamente al salvataggio, dimostrando che le radici contano più del marketing. Nei prossimi cinque anni il cottage diventerà un caffè aperto al pubblico. Gli spazi verranno rinnovati, l’accesso migliorato.
Il Netherton Cottage è come un cimelio di famiglia. Ingombrante, magari ma impossibile da abbandonare. Racconta di quando tutto è iniziato, prima delle cromature lucenti e dei motori rombanti. Parla di una famiglia scozzese che attraversò l’oceano inseguendo un sogno. Quel sogno oggi torna a casa, in quella piccola costruzione di pietra salvata dall’oblio. I visitatori potranno sedersi dove tutto ebbe inizio, immaginando il giovane William che giocava in quelle stanze, ignaro del destino che lo attendeva oltre l’Atlantico.
La storia del cottage dimostra che il patrimonio culturale non ha prezzo. Non serve essere appassionati di moto per capire il valore di questi luoghi. Sono pagine di storia che meritano di essere conservate, proprio come si custodisce un motore d’epoca. Le Harley continueranno a rombare sulle strade (svolta elettrica permettendo). E la loro culla finalmente è al sicuro.