Di solito le moto necessitano di una patente per essere guidate, ma ce n’è una che richiede una licenza speciale. Di quale si tratta.
Condurre un mezzo a motore prevede sempre il conseguimento della patente. In caso contrario, se fermati dalle forze dell’ordine si rischia di ricevere una multa salata. Anche un banale cinquantino o un quadriciclo leggero come una microcar, prevedono il conseguimento della licenza AM dopo aver superato una prova teorica e una pratica.
Ne consegue che se per muoversi su asfalto non si possa sfuggire all’obbligo di affrontare i due esami, anche su altri tipi di fondo il principio sia lo stesso. Ma è davvero così, o ci sono delle eccezioni? Qui di seguito lo scoprirete.
Nell’ultimo periodo le imbarcazioni stanno acquisendo popolarità, così come le moto d’acqua utilizzate dai più sportivi per divertirsi nelle giornate di caldo e sole. Ebbene, in molti si chiederanno se anche questo genere di strumenti possa essere comparato ad un normale veicolo. Purtroppo per chi crede il contrario, la risposta è affermativa. Questi dispositivi sono definiti “natanti da diporto” e presentano una lunghezza solitamente inferiore ai 4 metri, motivo per cui per manovrarli non si può prescindere dalla patente nautica di categoria A. Attenzione però, in passato non era così. La legge è infatti entrata in vigore a partire dal settembre 2005.
Qualcuno potrebbe obiettare che non avendo le ruote ed essendo piccolo non dovrebbe essere equiparato ad un classico sistema di trasporto su gomma. E’ chiaro invece che, a dispetto delle sue caratteristiche, necessiti di una certa dimestichezza per essere condotta a dovere. Basta infatti una distrazione, o una manovra improvvida per combinare un guaio.
Vediamo ora quando bisogna per forza di cose dotarsi del patentino per poter “navigare”. Innanzitutto se si vuole guidare un’imbarcazione per una distanza superiore alle 12 miglia nautiche (circa 22 km) dalla costa, che si spinta da un motore con più di 30 kW. In generale se l’unità motrice fuoribordo è supera i 750 cm3 di cilindrata a due tempi, o i 1000 cm3 se a quattro tempi. Se quella entrobordo ha oltre 1300 cm3 di cilindrata ed un quattro tempi a benzina, oppure se è un 2000 cm3 a gasolio. Quindi per qualunque tipo di moto d’acqua o dispositivi che consentono lo sci nautico.
Passiamo ora ad indagare quando ci si può astenere dal conseguimento: se l’imbarcazione è una potenza inferiore ai 30 kW, ovvero 40,8 cv e non si sforano le 6 miglia dalla costa, più o meno 10 km, e se a bordo è presente una persona con i titoli per navigare.
La licenza può essere richiesta da chiunque abbia 18 o più anni, e non abbia malattie o problematiche fisiche che possano compromettere la sicurezza. Il rilascio è responsabilità della Motorizzazione Civile o della Capitaneria di porto. L’esame consta nella lettura di una carta nautica, in un quiz a risposta multipla e in una prova pratica. La validità è di dieci anni, ma dal 60esimo anno di età va rinnovata ogni cinque.
Il costo per ottenerla non è bassissimo. A seconda della scuola che si frequenta si va dai 350 agli 800 euro. Per concludere un cenno sulle regole da seguire quando si è alla guida di uno scooter d’acqua: mai allontanarsi di oltre un miglio dalla costa, non avvicinarsi troppo ai bagnanti, rispettare gli spazi predisposti con le boe e assicurarsi di avere tra le mani un mezzo in grado di fermarsi se si cade in acqua.
Se infine il dispositivo ha finalità di salvataggio, deve presentare la scritta “salvataggio” che lo attesti ed essere provvisto di tutti gli strumenti utili per soccorrere qualcuno in difficoltà. Ovviamente non può essere adoperato per divertimento o competizione.