Non sempre le motociclette – e le motorette del resto – prodotte nel bel paese si sono dimostrate all’altezza del nome che portano, alcuni modelli hanno fatto semplicemente pena economicamente parlando, risultando dei grossi flop di mercato. Eccone tre davvero colossali, li ricordate tutti?
Facile tenere nella memoria i mezzi più memorabili di un marchio ma che ne è dei peggiori, quelli che fanno semplicemente pena e vengono dimenticati dagli appassionati e dai dirigenti che non vogliono certo che il flop economico si ripeta presto? Li ricordiamo noi ed oggi vi presentiamo tre ciclomotori italiani che hanno fatto davvero un disastro sul mercato.
Non l’hanno capita
Vi siete mai chiesti quali siano i modelli a due ruote più fallimentari di sempre? Presto, faremo un articolo a riguardo, dobbiamo solo acquisire qualche informazione in più. Nel frattempo però, abbiamo qualcosa per voi: da bravi appassionati delle due ruote prodotte in Italia, sicuramente conoscerete qualcuna di queste motociclette prodotte nel nostro paese che non hanno lasciato un buon ricordo sul mercato.
Partiamo da un marchio storico, quello di Borgo Panigale, la Ducati che purtroppo, ha prodotto anche un modello non compreso appieno dal pubblico: nel 2002 una Ducati in grande crisi economica presentò la nuovissima superbike destinata in primis a riportare dei successi nelle competizioni ufficiali e poi a risollevare il nome del marchio sul mercato civile. Le cose però si misero subito molto male…
Perfette…ma brutte
La Ducati 999 ha molto in comune con la seconda motocicletta della lista: questa due ruote presentata nel 2002 infatti venne disegnata dal sudafricano Pierre Terblanche che ad anni di distanza, riconobbe gli errori di valutazione nel design di forcella, scarico singolo e soprattutto del frontale che non piacque molto ai centauri. La 999 era molto performante grazie ad un motore da oltre 110 cavalli ma il suo design e l’alto costo ne penalizzarono le vendite, non riuscendo a bilanciare invece i successi ottenuti in pista.
Destino analogo alla Aprilia Futura, costruita a cavallo tra il 2001 ed il 2004: la Futura infatti era un’ottima motocicletta ma il design fuori dai canoni stilistici abitudinari del marchio con sellino avvolgente ed il costo elevatissimo ne resero l’arrivo sul mercato un fiasco enorme per la casa italiana. Ironia della sorte, oggi sia la Futura e la 999 che dal punto di vista meccanico sono ottime motociclette, sono ricercatissime dai collezionisti!
La pecora nera
Il peggior motociclo del mondo comunque non pareggia il fiasco della peggior motoretta che si sia mai vista sul suolo italiano, del resto mica solo le motociclette sbagliano! Come abbiamo visto snaturare un modello amato dal pubblico non è una buona idea, figuriamoci mettere le mani su un’icona del nostro paese e farlo anche in modo piuttosto goffo.
Nel 1988 la casa italiana Piaggio fece un timido tentativo di sostituire la famosissima Vespa in produzione da oltre 42 anni: ovviamente, doveva essere una transizione progressiva ed indolore, motivo per cui il Piaggio Cosa, la motoretta selezionata per questo pesante compito, portava sempre il nome Vespa sul suo frontale. Costata ben 35 miliardi di Lire in fase di progettazione, la Cosa sarebbe stata un insuccesso di proporzione clamorosa.
La motoretta infatti venne accolta malissimo dai “Vespisti” più fanatici che non la riconobbero mai come parte della famiglia del piccolo scooter Vespa italiano, al punto che quando abbiamo effettuato la nostra ricerca su quale sia la Vespa peggiore mai prodotta, il nome della Cosa è uscito fuori molto, molto spesso. Il motorino uscì di produzione nel 1995 con Piaggio costretta a produrre in tutta fretta una nuova Vespa PX e a vendere i diritti per la produzione di questo fallimento ad una casa indiana. Non certo un successo…