Mai come negli ultimi 20 anni mondo della MotoGP è stato ricco di rivalità: in quella tra Pedrosa e Lorenzo spunta un retroscena assurdo
Ci sono campioni baciati dal talento e dalla fortuna, che non guasta mai, anche nel mondo della MotoGP. E altri che invece devono faticare il doppio. La rivalità Pedrosa-Lorenzo è un esempio lampante perché nessuno ha mai messo in dubbio la doti del primo, eppure solo il secondo ha vinto Mondiali nella classe regina.
Semplicemente, Pedrosa è nato nel periodo sbagliato. Solo una decina di anni prima non avrebbe trovato sulla sua strada fenomeni come Valentino Rossi e Marc Marquez, Jorge Lorenzo e Casey Stoner che gli hanno reso la vita complicata in pista.
Nonostante questo, ha appeso il casco al chiodo con tre titoli consecutivi nel Motomondiale dal 2003 al 2005, uno nella classe 125 e due nella 250 quando ancora esistevano. E ha chiuso la carriera con 54 vittorie, oltre a 153 podi. Certamente molto, anche se avrebbe potuto ottenere ancora di più considerando le sue doti.
Da due stagioni Dani Pedrosa è stato assunto come collaudatore dalla KTM, perché a 37 anni ha ancora voglia di dimostrare al sua classe e di essere utile ad un team. E quest’anno finalmente lo rivedremo anche in pista: succederà nel Gran Premio di Spagna a Jerez, quarto appuntamento dell’anno, come wild card in sella ad una KTM.
Ecco perché i suoi test privati con la KTM RC16 assumono un valore doppio. Ufficialmente la moto sarà guidata da Jack Miller, Pol Espargaro, Augusto Fernandez e Brad Binder, ma il suo lavoro sarà preziosissimo per metterli nelle giuste condizioni di rendere.
Lo ha confermato lui stesso, ospite in una nota trasmissione spagnola spiegando che il suoi è un mestiere speciale. Lui in pratica fa da cavia, un po’ come Michele Pirro alla Ducati o Lorenzo Savadori all’Aprilia, perché deve provare tante soluzioni diverse che poi saranno portate in gara. Ma “non sempre sono quello che si aspettavano. In effetti gli ingegneri mi chiedono di non dire tutto agli altri piloti, lasciando che siano loro a provare e decidere cosa fare”.
Nell’occasione però ha parlato anche delle sue lunghe rivalità con gli altri big spagnoli della MotoGP. Come Jorge Lorenzo, con il quale ha ingaggiato battaglia feroci in pista, anche se mai oltre le righe.
Però, nel GP di Brno 11 anni fa quando vinse lui la gara, arrivarono ad un passo dallo scontro: “All’ultima curva siamo entrati insieme, nessuno voleva mollare. Siamo arrivati al traguardo praticamente insieme, ma ho vinto io”. Sfide appassionanti tra rivali ma non nemici, tanto che oggi si frequentano e insieme commenteranno il Motomondiale su DAZN in Spagna.
Diverso il rapporto con Marc Marquez. Sono stati compagni di team per diversi anni e di recente il campione di Madrid ha ammesso le sue colpe. La moto che Honda HRC preparare era sempre adattata a lui e non sempre alle richieste di Pedrosa.
Ma Dani è superiore e non fa polemiche parlando della situazione delicata di Marc: “Lui è forte, ma viene da un infortunio ed è fuori dai giochi da molto tempo. Deve ritrovare fiducia e i suoi rivali stanno prendendo sempre più confidenza, con moto che al momento credo siano migliori della sua. Ha un compito davvero difficile davanti a sé“.