La patente è un passaggio importante nella vita di ognuno di noi. Ma siamo sicuri che per le moto qualcosa sia effettivamente cambiato?
La patente è un passaggio indiscutibilmente importante. Non importa l’età in cui decidiamo di affrontare un percorso del genere, che verosimilmente ci introdurrà alla vita in praticamente qualsiasi strada che prevede la presenza di veicoli a motore. Ciò che conta però è che chi diviene neopatentato, sappia gestirsi e gestire il proprio mezzo al meglio .Per il bene del singolo e del collettivo.
Vale anche per chi guida un modello a due ruote, chiaramente. E a proposito, per quanto permane la patente della moto, ci sono stati alcuni cambiamenti di recente. Ma è davvero così, oppure tutto non è filato effettivamente liscio come ci saremmo aspettati tutti? Oggi lo scopriremo. Ma non prima di tornare indietro nel tempo per rivedere quali modifiche sono state apportate.
Ricapitolando: la decisione del Governo di questa estate
Adesso facciamo un leggero passo indietro a questa estate, quando il Governo italiano prese una decisione veramente rivoluzionaria per certi versi. Parliamo della patente motociclistica, che da agosto in poi sarebbe potuta andare agli italiani senza sostenere l’esame pratico.
Di base, bastava infatti frequentare un corso nelle autoscuole dalla durata minima di sette ore. Una novità, questa, inserita all’interno del Decreto Infrastrutture Bis. Il provvedimento va a toccare tutti coloro che vorranno prendere la patente di categoria A3; questa consente di guidare moto senza limitazioni di cilindrata o potenza. Tali regole non valgono però per tutti, ma solo per chi possiede già una patente di categoria A1 e A2.