Da che mondo è mondo, serve la patente per guidare un qualsiasi tipo di veicolo a motore, almeno che noi sappiamo. Una interessante modifica al regolamento esonera i centauri da questa “rottura” e capire se potete saltare l’esame è facile.
Da un lato, è una fortuna che prima di dare la patente alla gente il nostro paese ci tenga a verificare che chiunque metta piede nell’abitacolo di una macchina o si arrampichi sulla sella di un motorino sia quantomeno in grado di guidarlo come si deve ma dall’altro, che scocciatura dover sempre rifare tutto da capo quando si ottiene una nuova patente. Per fortuna, la legge ha trovato una soluzione che rende i centauri pazzi di felicità.
Un oceano di patenti!
Quante patenti può possedere una persona prima di poter affermare di non dover mai più mettere piede in una scuola di guida se non per il rinnovo del documento? Se siete centauri appassionati, almeno due o tre partendo dal classico “patentino” che vi autorizza a guidare mezzi sotto i 50cc di cilindrata e che potete ottenere da minorenni per arrivare alla A3, con cui non dovete più preoccuparvi dei limiti di cilindrata imposti sui guidatori meno abilitati.
Certo che dover affrontare ogni volta un esame che già avete sostenuto è un po’ pesante, giusto? Dopo tutto, non state mica prendendo la patente nautica o il patentino da pilota, qui si tratta pur sempre di guidare un mezzo che già possedete, motocicletta o motorino che sia, cambia solo la cilindrata. Per fortuna, anche il Governo pensa la stessa cosa.
Una volta sola
In passato per ottenere una patente qualsiasi dalla AM fino alla A3 i motociclisti e proprietari di motorini italiani dovevano comunque ripetere l’iter burocratico necessario per una qualunque licenza di guida, un calvario fatto di spese, viaggi avanti e indietro da autoscuola e motorizzazione e, in ultimo, esami che nessuno vi garantisce di passare al primo colpo anche studiando in modo molto costante.
Una legge molto recente per fortuna ha cambiato le cose, riconoscendo a quei centauri che sono già esperti e palesemente in grado di condurre una motocicletta un po’ più potente rispetto a quella che già possedevano prima senza andarsi a schiantare contro il primo palo. La modifica che ci interessa è arrivata proprio l’anno scorso e forse, se avete sostenuto esami da poco, sapete pure di quale si tratta.
Niente esame, niente preoccupazioni
A partire dallo scorso anno, passare da una patente “inferiore” a quella che permette la guida di motocicli più complessi risulta semplicissimo. Infatti, per prendere la A3 per esempio basta sostenere un corso di poche ore che attesta la vostra conoscenza delle motociclette di qualsiasi cilindrata. Ma ancora più semplice grazie alla Legge 108 del 2022 risulta il passaggio dalla Patente A per la guida dei mezzi inferiori ai 125cc a quella A2 che autorizza a guidare anche i 150 senza nessun problema.
Dirigersi in autoscuola e mostrare la propria patente per poi sostenere un corso della durata di poche ore presso la stessa sede: questo è tutto ciò che dovete fare se siete già in possesso della Patente A per ottenere la A2. Una trafila analoga a quella per ottenere la A3 dopo la A2 a patto che abbiate la seconda da almeno due anni.
Questo sistema serve palesemente a rendere un po’ più svelta la lenta macchina burocratica italiana, intasata da documenti, provvedimenti e cavilli e che tiene bloccati spesso per mesi automobilisti e centauri che sono già capaci di guidare. Finalmente, se vi piacciono le motociclette potenti questo non è più un problema vostro.