La Ducati punta a una serie di migliorie sul mercato, ma la concorrenza la osserva ed è pronta a carpire i suoi segreti.
Questi sono indubbiamente gli anni d’oro della Ducati, con la casa di Borgo Panigale che da diverso tempo a questa parte sta dominando il mondo delle vendite. Si tratta di un progetto eccezionale, considerando infatti come la casa italiana abbia saputo spazzare via il dominio dei colossi giapponesi come Honda e Yamaha, da tanti anni vincenti nelle corse.
La Ducati è sempre stata considerata come un marchio di lusso per le moto, con i suoi costi che hanno fatto sì che fossero solo pochi fortunati a potervi mettere le mani sopra. Il suo blasone però è straordinario soprattutto vedendo come nel 2022 e nel 2023 sia riuscita a vincere sia in MotoGP con Pecco Bagnaia che in Superbike con Alvaro Bautista.
Il debutto nel Mondiale SBK nel 2024 è stato però in chiaroscuro, considerando infatti come sia arrivata in Gara 1 la vittoria al debutto di Nicolò Bulega, ma i successi in Superpole Race e Gara 2 di Alex Lowes hanno portato il britannico della Kawasaki a trovarsi primo in classifica dopo il primo weekend di prove in terra oceanica.
Tutti quanti controllano da vicino le varie azioni della Ducati, in modo tale da poterne prendere spunto e lo stesso capita anche nel mercato internazionale, con la casa italiana che dato vita di recente a delle pazze novità. Una di queste riguarda la produzione del motore monocilindrico più potente della storia, con i risultati che sono ormai noti a tutti.
Ducati Superquadro Mono: il monocilindrico che tutti sognano
Dopo l’annuncio del progetto del motore Superquadro Mono, la Ducati ha anche annunciato su quale moto sarebbe stato montato, ovvero la Hypermotard 698. Si tratta di una moto che sarà una chiara derivazione dalle mitiche superbike di casa Ducati, solo che a differenza delle altre avrà modo di montare al proprio interno in modo del tutto inatteso un motore monocilindrico.
Quest’ultimo è nato dal progetto del Superquadro da 1300 di cilindrata, in precedenza utilizzata sulla Panigale 1299. Dunque il monocilindrico ha avuto un “maestro” di tutto rispetto, infatti si tratta del bicilindrico più potente tra quelli che sono stati progetti in quel di Borgo Panigale. In questo modo è stato possibile utilizzare il cilindro anteriore con le stesse misure di alesaggio, garantendo così le maggiori prestazioni possibili per questo motore.
Non cambia nemmeno per quanto concerne le valvole di aspirazione, con queste che rimangono in titanio e sono controllate direttamente da un sistema desmodromico, con questi che si aziona tramite una catena che si trova sul lato sinistro. Sono diversi i sistemi con i quali si può utilizzare questa moto, infatti la si può portare alla modalità Low, Medium o High.
Il massimo di erogazione dei cavalli di questa moto è di 77,5, numeri davvero impressionanti, considerando come si tratti di un monocilindrico, ma non è finito. La versione racing della Hypermotard la porta anche a una potenza massima di 84 cavalli, ma per essere davvero amata da tutti, la variante meno potente è utilizzabile anche da chi ha solo la patente A2. Un vero gioiello per una Ducati che fa sognare.