Edizione limitata da infarto, Piaggio esagera con la nuova Vespa. Adesso è molto più aggressiva di prima.
Se c’è uno scooter targato Piaggio che è diventato iconico per la sua storia, quello è la Vespa. Entrata nel cuore e nell’immaginario collettivo sin dalla sua nascita avvenuta nell’immediato secondo Dopoguerra, nel corso del tempo ha subito diverse trasformazioni senza perdere però la sua essenza e di sovente è stata utilizzata per omaggiare personaggi particolari, si pensi ad esempio all’edizione limitata dedicata a topolino prodotta pochi anni fa.
Nel caso più recente, invece, il tributo è stato riservato al romanzo umoristico di fantascienza di Douglas Adams “Guida galattica per autostoppisti”, il cui obiettivo è di predicare un approccio zen alla vita. Rilassato, ma non troppo visto che stiamo parlando di un motorino dal look particolarmente aggressivo, forse il più gagliardo di sempre declinato al simpatico mezzo a due ruote.
Nasce la Vespa Don’t Panic, total black sembra uscita da un film
L’idea di rileggere la classica Vespa porta ad uno specialista delle trasformazioni come Jeremy Tagand, il quale tramite la sua azienda specializzata Deus Ex Machina, nata in Australia nel 2006, ha deciso addirittura di darle un nome decisamente significativo come “Don’t Panic”, una sorta di motto che invita a non farsi prendere dalle ansie. Provvista di scocca verniciata in nero satinato con dettagli lucidi a contrasto non passa certamente inosservata.
Elegante in ogni sua parte presenta una sella rialzata posteriormente, rifinita con diversi materiali come la pelle liscia, quella traforata e l’Alcantara. Trattandosi quasi di un modello futuristico, sono stati elaborati anche gli elementi piu comuni che si trovano su un veicolo, come le luci anteriori e posteriori, totalmente riadattate e le leve dei freni sono invece state verniciate a polvere. Decisamente più sostanziale l’intervento sulle componenti tecniche.
L’ammortizzatore anteriore è stato sostituito con un Yss Blackline e se per quanto concerne il propulsore è stato mantenuto quello di serie, l’impianto di scarico adottato è un Akrapovic dallo spirito racing con rivestimento ceramico nero in linea con lo stile scelto per la riproposizione. Come si può intendere il lavoro effettuato è stato molto meticoloso e ha visto coinvolta anche la strumentazione a partire dall’inserimento di un quadro digitale Sip e di manopole Motogadget, ma non mancano neppure un faro a LED oscurato e gli specchietti bar-end.
