Novità 2010: Beta RR 125 LC motard ed enduro

Beta RR 125LC nelle due versioni motard ed enduro
Beta ha presentato nei giorni scorsi la RR 125 LC, un nuovo modello proposto nelle due versioni motard ed enduro, derivato dalle sorelle maggiori a quattro tempi che stanno facendo molto bene nelle manifestazioni off road italiane. Le due versioni della RR 125 LC saranno disponibili nei migliori concessionari di Beta a partire dal mese di luglio ad un prezzo che al momento è ancora in via di definizione.

Dal punto di vista tecnico, sia la motard che l’enduro montano un motore monocilindrico a quattro tempi con cilindrata di 125cc, raffreddato a liquido e con ventola elettrica e doppio radiatore. La potenza massima erogata è di 15 cv. 
 
La parte ciclistica è caratterizzata da un telaio con montanti a sezione ovale realizzato in acciaio; la sospensione anteriore presenta una forcella a steli rovesciati di diametro pari a 41mm, mentre al posteriore si trova un forcellone in alluminio regolabile con leveraggio progressivo. 
 
Le ruote e l’impianto frenante differiscono a seconda della versione: l’enduro presenta una ruota anteriore da 21” e una ruota posteriore da 18” entrambe con cerchi a raggi; i freni sono caratterizzati invece da un disco da 260 mm all’anteriore e da un disco di 220 mm al posteriore. La motard dal canto suo presenta entrambe le ruote da 17” con cerchi a razze; i freni presentano dischi a margherita da 300 mm all’anteriore e da 220 mm al posteriore. 
 
La nuova creatura di Beta sarà una degna rivale per i nuovi modelli di Husqvarna: una sfida che sicuramente vedrà vincitori gli appassionati di questi generi di moto, che avranno solo l’imbarazzo della scelta. 
 
In particolare, il mercato delle enduro e delle enduro stradali è uno di quelli che tirano di più anche in questo periodo di crisi e questo fa ben sperare per le vendite di Beta, che se riuscisse a definire un prezzo competitivo per la RR 125 LC, potrebbe davvero fare il botto; d’altro canto però non mi aspetto chissà quali sconti o promozioni perché alla fine dei conti la qualità si paga.

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