Che stangata dal nuovo Codice della Strada. Se colti in flagranza sono guai seri. Ecco perché è importante non farlo in moto.
I ragazzini che armeggiano con le prime moto dopo aver abbandonato gli scooter si rendono spesso protagonisti di azioni al limite delle regole. Oltre alla classica “sgasata” per attrarre l’attenzione di chi sta passando in strada, c’è un’altra pratica diffusa meno fastidiosa per le orecchie di chi non ama il rumore del motore a pieno regime, ma decisamente più pericolosa. Possiamo dare per certo che, chiunque, nella vita si è imbattuto in una scena del genere.
D’ora in avanti, però, diventerà sempre più raro e questo a causa della riforma del Codice della Strada voluta fortemente dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Con l’obiettivo di abbattere gli incidenti e ridurre i costi e gli impegni di forze dell’ordine e personale di soccorso, pure questo giochetto è stato vietato e sebbene se colti in flagranza la sanzione pecuniaria non sia elevata, adesso si corre un altro pericolo.
Impennata in moto, la multa assicurata e il rischio in caso di incidente
Le motociclette attualmente sul mercato, all’avanguardia e ricche di tecnologia, sono provviste di una funzione chiamata anti-wheelie. Chi segue le competizioni, in particolare la MotoGP dove a gareggiare sono prototipi di grande finezza e ricerca tecnologica, la conosce molto bene. Per i meno informati si tratta di un sistema che, rilevando la differenza di numero di giri tra le ruote, è capace di intercettare il sollevamento dell’anteriore e diminuire così il rischio di perdita di aderenza.
Se dunque la modernità costruttiva impedisce l’accadere del fenomeno, i giovani più arditi tentano ancora di divertirsi andando solo sul posteriore. Qui però il CdS è chiaro. Stando a quanto previsto dall’articolo 170 il conducente “deve avere libero uso di braccia, mani e gambe, stare seduto in posizione corretta, reggere il manubrio con entrambe le mani e non procedere sollevando la ruota anteriore“.
Come anticipato, la multa non è particolarmente esosa visto che si parla di appena 81 euro se si provvede a pagare entro il quinto giorno dalla notifica, ma è prevista altresì la decurtazione di un punto sulla patente e il fermo amministrativo del veicolo fino a 60 giorni che diventano 90 in caso di recidiva. Ma cosa succede se l’impennata provoca un sinistro? Se la prognosi è superiore ai 40 giorni, il reato è di lesioni gravi o eventualmente di omicidio stradale. Eventualmente possono essere aggiunte la confisca del mezzo e il ritiro della licenza.