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Multe annullate, la Cassazione conferma: ecco quali sanzioni non bisogna pagare

Attenzione perché la Cassazione può annullare delle multe, che quindi non vanno pagate. E’ fondamentale sapere cosa fare per risparmiare

Rispettare i limiti di velocità è assolutamente fondamentale. Dovere inderogabile per ogni motociclista (e automobilista). Obbligatorio sia per garantire le migliori condizioni di sicurezza, ma anche per evitare di incappare in pesanti e costose multe. Ad esempio, tra i maggiori rischi di sanzione ci sono quelli che arrivano dal sistema Tutor.

Un autovelox – Nextmoto (Ansa)

Si tratta di uno strumento automatizzato e quindi implacabile, che di fatto non perdona alcuna distrazione. Uno dei temi roventi intorno alle multe che arrivano dai sistemi tutor riguarda l’affidabilità di questi apparecchi. Essendo completamente automatici, è fondamentale che questi funzionino correttamente e senza errori. Per questo, dopo lunghi iter burocratici e innumerevoli ricorsi, si è arrivato all’obbligo da parte delle amministrazioni di fornire, su richiesta dell’automobilista multato, la documentazione relativa all’omologazione iniziale e alla taratura periodica dell’apparecchiatura in oggetto.

Si tratta di un principio ormai assodato, espresso con una sentenza del 2020 dell Suprema Corte di Cassazione. Questo significa che anche i sistemi Tutor, così come i “classici” autovelox, devono essere sottoposti a controlli periodici. I tecnici esperti spiegano che – di fatto – ci sono possibilità che in base alla sentenza 6579 della Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione c’è una oggettiva speranza di poter annullare multe che potrebbe essere non legittime. Ovviamente, così come gli autovelox, anche i tutor devono essere sottoposti a controllo e taratura periodica.

Tutor e manutenzione: l’aspetto fondamentale da sapere

Senza questa manutenzione la verifica della velocità potrebbe essere mancante o lacunosa. E quindi sarà possibile fare una richiesta di annullamento in grado di poter essere accolta. Infatti i magistrati della Corte Suprema hanno cassato e quindi reinviato al Tribunale di Roma la sentenza che respingeva il ricorso di un automobilista. La multa fu per un eccesso di velocità della polizia stradale, rilevata con un sistema Tutor gestito direttamente dall’Anas. Ma senza le prove di verifica della periodica taratura la multa è stata considerata inefficace. Devono essere fornite le documentazioni sulla perfetta taratura dell’apparecchio, in modo da poter verificare la velocità con assoluta precisione.

L’implacabile autovelox (Ansa)

Ecco perché i giudici hanno ricordato che “il sistema “SICVE – Tutor, pur sottolineando una velocità media e non istantanea, ha calcolato la velocità sulla scorta dei dati portati da un’apparecchiatura di misura del tempo che è ovviamente esposta ad invecchiamento e malfunzionamento dovuto alla mancata manutenzione. I guidici hanno messo nero su bianco: “In presenza di contestazioni sulla funzionalità del sistema non risulta sufficiente che lo stesso risulti omologato, dovendo il giudice di merito appurare l’esistenza della prova della successiva taratura periodica. Vale a dire una prova che deve essere fornita dall’Amministrazione che ha impugnato l’infrazione”.