Arriva una sentenza che non piacerà sicuramente agli automobilisti ed ai motociclisti più accorti, che non amano andare velocissimo.
Come è ormai noto da tempo, l’Unione Europea sta mantenendo una linea piuttosto chiara e rigida per quanto riguarda il futuro delle emissioni e dei motori endotermici. Da tempo è stata indicata al 2035 la deadline per l’addio alle autovetture ed ai mezzi a motore a combustione interna, regalando invece spazio e chance maggiori alle alimentazioni ibride o elettriche.
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Non solo per la questione legata all’ambiente e ad un ecosistema che dovrà essere salvaguardato, visto quanto è inquinata attualmente l’aria che respiriamo. Ma c’è anche un altro tipo di inquinamento che va combattuto: quello acustico. Infatti molti paesi europei stanno prendendo provvedimenti contro l’eccessivo rumore che emettono i veicoli a motore più classici, ovvero a combustione.
Pare proprio che le vetture, auto e moto che siano, che sono alimentate a benzina o diesel facciano molto più rumore, rendendo fastidiosa sia la guida che la gestione in strada. Una sorta di gravosità nei confronti della quiete pubblica: una volta era l’utilizzo improprio dei clacson ad essere condannato, oggi è proprio il motore di un veicolo a essere messo alla gogna.
In Svizzera è battaglia aperta ai motori termici: troppo rumorosi per la quiete pubblica
In particolare un paese europeo ha cominciato a fare sul serio in questo senso, cercando di limitare il più possibile l’inquinamento acustico prodotto dalle auto e dalle moto a motore endotermico. Stiamo parlando della Svizzera, una nazione che ha la parola ‘green’ tatuata addosso, non solo per i tanti monti e le valli nel suo territorio, ma anche per una politica votata all’ecosostenibilità.
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Per questo momento il Governo svizzero ha adottato misure severe per chi non rispetta l’orario di silenzio, istituito dalle 22:00 alle 6:00 del mattino seguente, periodo nel quale sono vietate tutte le attività rumorose che possano disturbare la quiete pubblica. Come ad esempio ascoltare o suonare musica ad alto volume, fare lavori in casa e anche utilizzare auto e moto rumorose.
Con l’inizio del nuovo anno, la Svizzera ha individuato anche i motori a combustione interna come fonti di rumorosità evitabile. “Generano rumori inutili dai gas di scarico”, ha scritto la sentenza, facendo diventare reato punibile l’utilizzo nell’orario di silenzio di auto e moto fin troppo rombanti. Multe in vista fino a 10.000 euro, così come saranno puniti anche i ritocchi illeciti agli scarichi e chi lascia il motore acceso inutilmente, producendo ancora più emissioni di CO2.