Motorsport al femminile, arriva il no ufficiale: la motivazione farà discutere

Il Motorsport dovrebbe proiettarsi sempre più verso una apertura ad entrambi i sessi. L’Aprilia, però, ha preso una decisione netta sulle quote rose.

Nell’automobilismo si è investito per creare una categoria che potesse esaltare il talento delle pilotesse. La W Series è nata come un campionato monomarca che incoraggiasse la presenza di donne nel mondo del Motorsport. Il campionato F1 Academy ha preso il posto della W Series, dopo tre stagioni. L’obiettivo, anche sulle due ruote, è quello di porre rimedio alla mancanza di donne nel Motorsport.

Motorsport no alle donne
Motorsport, presa una scelta inaspettata (Ansa) nextmoto.it

Per consentire un progresso sensibile, anche nel panorama delle due ruote, le case costruttrici dovrebbero impegnarsi per rendere possibile una tale rivoluzione. In ambio femminile il processo di selezione, ad oggi, è meno complesso perché solo un ristretto numero di donne nel mondo investe in una carriera nel Motorsport. Questo problema, però, è marginale rispetto a quello dei costruttori.

Nella prossima annata il motociclismo dovrebbe consentire, finalmente, a tanti giovani ragazze di mettersi alla prova. La novità è rappresentata dal Campionato Mondiale di Superbike femminile. La nuova categoria è stata, in primavera, annunciata e si svolgerà insieme alle gare dei piloti del campionato europeo di Superbike.

Motorsport, c’è chi dice no al progetto al femminile

Il calendario sarà meno fitto rispetto a quello a cui siamo abituati nel panorama delle massime categorie del motociclismo, come SBK e MotoGP. Sono previsti solo sei appuntamenti, con due round in ciascun weekend. Le protagoniste saranno le migliori 18 o al massimo 20 pilotesse che prenderanno parte alla competizione. A livello internazionale solo 7 rider donne presentano una licenza internazionale FIM Road Racing, ma sul tavolo delle discussioni c’è anche un’altra questione.

Motorsport no alle donne
Il rifiuto dell’Aprilia (Ansa) nextmoto.it

Il campionato dovrebbe avere il supporto di case ufficiali disposte a credere nel progetto. Non è ancora chiaro quali saranno le moto in pista. La casa austriaca KTM, con al suo interno GASGAS e Husqvarna, potrebbe mettere a disposizione i modelli sportivi stradali di medie cilindrata, ma non sembra interessata a partecipare a questa tipologia di campionato.

Nelle ultime ore anche l’Aprilia si è tirata indietro. Il CEO della casa di Noale in una intervista a Speedweek ha spiegato i motivi di questo diniego. “Avremmo, certamente, una moto molto interessante con la nostra Aprilia RS 660 Trofeo, tuttavia l’offerta che ci ha fatto Dorna richiederebbe un investimento impressionante da parte nostra, ed è per questo motivo non siamo interessati“, ha tuonato Massimo Rivola. L’esborso si aggirerebbe intorno al milione di euro e, in questa fase, nel Motorsport l’Aprilia sta puntando a diventare una regina in MotoGP.

Nel 2022 è arrivato il primo trionfo con Aleix Espargaró. In questa annata hanno alternato buone performance a passaggi a vuoto allarmanti su alcuni tracciati. La Trofeo, in teoria, è una moto che può essere usata per ottenere tempi sul giro in pista, ma la casa di Noale non vuole sborsare una cifra milionaria per un campionato che potrebbe anche non avere alcun seguito. In un periodo molto difficile sul piano economico per tutti i costruttori occorre badare alla sostanza.

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