Pesantissime accuse da parte del pilota che non le manda certo a dire e invoca l’intervento della direzione di gara.
Il Gran Premio dell’Argentina, seconda prova stagionale della Moto GP, ha visto Marco Bezzecchi trionfare. La gara sudamericana ha certificato un importante dominio Ducati. Dopo la vittoria di Bagnaia in Portogallo, la casa di Borgo Panigale piazza in Argentina ben tre moto sul podio.
In difficoltà le altre moto. Soprattutto le Honda che non vanno oltre un nono posto di Alex Rins. Non sorride nemmeno tanto la Yamaha che pure in Portogallo aveva faticato. Se Morbidelli riesce comunque ad arrivare quarto, per Quartararo c’è invece solo un settimo posto e tantissimi rimpianti per una gara che poteva andare meglio.
E’ lo stesso ex campione del mondo francese ad esprimere tutto il suo rammarico per il risultato. Un rammarico a cui però si unisce anche moltissima rabbia nei confronti del giapponese Nakagami, reo di una manovra molto pericolosa ai danni di Quartararo, con un contatto che ha costretto il pilota francese ad una difficile rimonta. “E’ entrato come un kamikaze e mi sono ritrovato ultimo.” ha dichiarato Quartararo ai microfoni di Sky. “E’ una situazione folle, sono sempre gli stessi a fare manovra pericolose. Non capisco perché la direzione di gara non si decida a penalizzarli.”
Moto GP, la rabbia di Quartararo nonostante la rimonta
Alla fine per il pilota francese è arrivato un settimo posto che gli consente di guadagnare 9pt in classifica. In questo momento Quartararo è al decimo posto nella classifica generale. Una situazione non certo positiva per il francese che, solo due anni fa, trionfava nella Moto GP. “Nel primo giro non avevo perso tantissimo terreno.” ha continuato Quartararo. “Poi dopo il contatto mi sono ritrovato in fondo e ho dovuto rimontare.”
Il pilota francese riconosce però che ci sono stati degli aspetti positivi da questa gara. Aspetti da cui è possibile ripartire: “Il passo gara non era male, peccato come detto per quanto successo, avevo la possibilità di finire molto più avanti. Stiamo provando tantissime cose, la base non l’abbiamo ancora trovata. A Portimao era più semplice perché avevamo fatto i test, qui no. L’ultimo giorno a Portimao è coinciso per me con il primo giorno di test.”