Il matrimonio tra Valentino Rossi e la Ducati è davvero così a rischio? Ce lo siamo chiesti analizzando qualche indiscrezione giornalistica, buona – forse – per tirare qualche copia in più piuttosto che per raccontare come stanno veramente i fatti a Borgo Panigale (peraltro in questi giorni migrata in massa a Laguna Seca per il MotoGP degli Stati Uniti, che si corre domenica). Proviamo, comunque, ad analizzare le sensazioni.
Sia chiaro che stiamo facendo un gioco, perché di passi concreti al momento non sembra ce ne siano stati (anche se comunque nel MotoGP piloti e tecnici sono sempre molto bravi a mantenere il giusto riserbo sulle cose, quindi può darsi anche che tutto sia già successo senza che nessuno se ne sia accorto). In ogni caso, quali sarebbero i possibili scenari nel caso in cui Valentino Rossi decidesse di salutare “la Rossa” al termine della stagione?
Anzitutto, una robusta penale: il “Dottore” ha un contratto molto ricco, ben 15milioni di euro all’anno, e per liberarsi dovrebbe lasciarne sul piatto almeno un terzo, ossia cinque; non che i soldi possano rappresentare un problema per un uomo che è anche un marchio di successo, però sono di certo il primo ostacolo al divorzio prematuro.
Secondo punto: dove potrebbe andare Valentino a sbattere la testa? Con Honda i rapporti sono tesi sin dai tempi del divorzio, datato 2003, e anche negli anni che sono seguiti Rossi non è mai stato tenero con la Casa; meno turbolento il divorzio da Yamaha lo scorso anno, anche se i giapponesi tentarono uno sgambetto impedendo i test con Ducati prima della fine del campionato. Peraltro i due brand hanno già in casa campioni del calibro di Jorge Lorenzo e Casey Stoner: perché andare a turbare la tranquillità dello spogliatoio?
L’ipotesi di un “team Rossi” sembra altrettanto peregrina, ma soprattutto: siamo davvero convinti che un vincente come Vale sia disposto a lasciare a metà un’avventura che, fino ad ora, lo vede sonoramente sconfitto? Noi scommettiamo sul desiderio di riscatto.