Grandi novità in MotoGP per il prossimo futuro, con la Ducati che ora si candida ancora di più al ruolo di dominatrice.
Il mondo delle corse negli anni ha dimostrato non solo come poter divertire il grande pubblico con una serie di gare di altissimo livello, ma ha saputo far virare il mercato in una direzione piuttosto che in un’altra. Lo si vede infatti dal dominio sensazionale della Ducati in MotoGP, con questo che le ha così permesso di diventare sempre più richiesta anche sul mercato.
La Ducati punta sempre di più a dominare la MotoGP, tanto è vero che anche in questo 2024 ha già ampiamente vinto il titolo costruttori. Un dominio quasi indiscusso, con le sole KTM e Aprilia che ogni tanto hanno provato a infastidire la casa emiliana, senza però ottenere grandi riscontri.
Ora però è giunto il momento di guardare al futuro, con il 2027 che sarà l’anno zero per le moto attuali. Il cambio di regolamento più importante riguarderà i motori, con questi che passeranno da 1000 a 850 di cilindrata. Una novità che rischia di mettere in crisi il dominio della Ducati, ma intanto è stato annunciato uno stravolgimento fino a quella data.
La Grand Prix Commission, seguendo la proposta di Dorna, ha deciso di bloccare per il prossimo biennio la progettazione di nuovi motori per le stagioni 2025 e 2026. La motivazione è chiaramente quella di limitare gli sprechi quanto più possibile e ridurre i costi, considerando come dal 2027 questi propulsori andranno in pensione.
Naturalmente si tratta di un grandissimo aiuto per la Ducati, con il motore di Borgo Panigale che è quello più dominante del momento e senza dei cambiamenti radicali sarà ben difficile assistere a una situazione differente da quella odierna. Non tutti però dovranno fermarsi per Legge, in quanto le giapponesi sarebbero così costrette a vivere un altro biennio nel più totale degli anonimati.
Il blocco infatti non sarà valido né per la Honda né per la Yamaha, con queste che infatti sono considerate al momento troppo lontane dalle rivali per limitare gli sviluppi. L’unica cosa che non dovranno fare le due giapponesi in queste ultime gare è salire di livello, attualmente si trovano nel D e nell’ultima fascia. Se dovessero però ottenere più del 35% dei punti complessivi ecco che anche loro non potrebbero avere questi aiuti. Se per Yamaha qualche dubbio ci può essere, per Honda vi è la certezza di non superare questa soglia.