La spalla sinistra del pilota ha detto basta. Il pilota romagnolo dovrà fermarsi per un intervento chirurgico, conseguenza della caduta al Red Bull Ring.
Nel paddock della MotoGP le decisioni più difficili si prendono spesso lontano dalla pista. Come quella di Bezzecchi, che ha scelto di chiudere in anticipo una stagione che stava andando oltre le aspettative. La sua corsa si è fermata su quella maledetta curva del Red Bull Ring, dove la spalla sinistra ha subito un colpo che ora richiede l’intervento del bisturi.
Una scelta sofferta ma necessaria, come quelle che i piloti sono abituati a prendere in frazioni di secondo mentre sfrecciano a trecento all’ora. Un imprevisto in uno sport che fa del mix tra tecnologia e adrenalina il segreto del suo successo. E che purtroppo contempla anche un forte rischio personale per i piloti.
L’intervento e il percorso di recupero
Il conto alla rovescia è già iniziato. Sabato prossimo Bezzecchi si metterà nelle mani del dottor Castagna, poi inizierà la vera sfida. Tre settimane con un tutore, come un leone in gabbia. La fisioterapia sarà la chiave per riconquistare il movimento, mentre dal secondo mese la palestra diventerà la sua seconda casa. Un percorso in salita, ma necessario per tornare più forte di prima.
Non è stato facile decidere di anticipare l’operazione. Ma il calendario non aspetta nessuno, e i test invernali sono dietro l’angolo. Il team ha già pensato a tutto, persino a una prova sulla Panigale prima del grande rientro. Ma come dice il pilota, è il corpo che detta i tempi. La fretta è una cattiva consigliera, soprattutto quando si parla di recupero.
Valencia farà male guardarla dalla TV. Quest’anno il test avrebbe avuto un sapore speciale, con la nuova moto del 2025 da scoprire. Ma pazienza, il vero lavoro inizierà comunque a Sepang. Nel box intanto c’è chi non lo abbandona. Alessio Salucci, il boss che ha creduto in lui fin dall’inizio, sarà al suo fianco durante l’operazione. Un gesto che vale più di mille parole.
L’ultima apparizione a Buriram è stata una doccia fredda. Tre giri e poi lo stop, con quella gomma posteriore che proprio non ne voleva sapere di entrare in temperatura. Sul bagnato può succedere, anche se Bezzecchi non cerca alibi. I rischi erano tanti già dal primo giro, troppi per continuare. La testa ora è già alla Malesia, dove la moto sembra aver fatto passi da gigante rispetto ai primi test.
La stagione finisce qui, con un mix di rammarico e determinazione. Ma nel mondo delle due ruote non c’è tempo per piangersi addosso. C’è un intervento da affrontare, una riabilitazione da completare, e soprattutto una nuova stagione da preparare. Perché in MotoGP, come nella vita, le cadute servono solo per rialzarsi più forti di prima.