Due colossi motociclistici che hanno fatto la storia della MotoGP potrebbero tornare in pista: ecco a che condizioni e come funzionerebbe la questione.
Come succede in Formula Uno con vetture a quattro ruote, nel campionato di MotoGP troviamo tutte le migliori case costruttrici di motociclette che vogliono misurarsi con la sfida di una competizione su ampia scala. Tutte meno due però, che hanno abbandonato la manifestazione da qualche anno per motivi molto particolari e che ci piacerebbe senz’altro rivedere prima o poi.
Ci riferiamo a due brand giapponesi di eccellenza come Kawasaki e Suzuki, la prima ormai “latitante” dalla pista più importante del mondo da quasi un decennio buono. Facile capire perchè la casa nipponica non corra più considerando che in sei stagioni – l’ultima risale al 2008 – non ottenne alcun risultato se non due secondi posti ottenuti dal giapponese Shin’ya Nakano e dal collega francese Randy De Puniet un anno prima dell’addio.
Discorso diverso per Suzuki che ha corso per un ventennio buono nella massima serie, arrivando a lasciare il Circus nel suo momento migliore: nel 2020 Alex Rins e Joan Mir avevano consegnato alla scuderia il suo primo storico titolo che l’anno dopo, venne confermato da un’ottima terza posizione. Nel 2023 però la scuderia giapponese decisione di dare il suo addio al campionato, ufficialmente per concentrarsi sulla transizione ecologica…
L’opinione dello storico pilota
Tra i piloti che hanno avuto occasione di sfidare entrambe le scuderie sul campo – e che in quegli anni ha ottenuto pure due titoli mondiali con Honda e Ducati tra l’altro – troviamo Casey Stoner, star australiana che ha le idee molto chiare. Su cosa? Su come riportare questi nomi di primo piano nel mondiale di MotoGP il prima possibile.
A detta del pilota, il vero motivo per cui entrambe le case avrebbero lasciato il campionato sarebbe prettamente economico e questo troverebbe conferma soprattutto per quanto riguarda il brand che ha prodotto la GSX che se n’è andato pur avendo vinto il titolo pochi anni prima: “Servono un nuovo set di regole che durino almeno dieci anni di fila, senza cambiamenti continui”, dichiara il pilota come è stato riportato da Formula Passion interrogato in merito a cosa cambierebbe nella MotoGP del periodo odierno.
“Quando i costruttori sanno che le regole sono quelle, hanno la possibilità di stimare una spesa realistica per il loro impegno sportivo, non devono pensare costantemente non abbiamo il budget per questo”, riflette il pilota. Se questa modifica potrebbe riportare o meno Suzuki e Kawasaki – e anche altri nomi che non abbiamo citato – in MotoGP o meno non è chiaro. Sarebbe sicuramente una mossa che aprirebbe tante porte. Ma per ora, è solo un’idea di Stoner.